Quanti sono i morti, gli infortuni e le malattie sul lavoro?
Per i morti le statistiche sono semplici, per le malattie e gli infortuni il discorso è piu' complesso perchè innumerevoli malattie non sono riconosciute e tanti infortuni non vengono denunciati. Siamo il paese dove il lavoro nero è ancora diffuso piu' che in altre nazioni del capitalismo avanzato, sovente, nel caso di piccoli infortuni, le denunce non arrivano per evitare controlli che piccole ditte non potrebbero affrontare senza ricevere sanzioni, denunce penali, prescrizioni che le metterebbero in ginocchio. Piccolo ma bello si diceva anni fa, quel piccolo è spesso sinonimo di insicurezza retributiva, contrattuale, di aggiramento delle normative in materia di salute e sicurezza.
Sarà per questo motivo che le statistiche ufficiali Inail parlano di lieve diminuzione delle denunce di infortunio mortale . Ma i numeri sono comunque preoccupanti, solo nei primi sette mesi del 2018 sono state 587, un anno fa erano state 591 con un calo dello 0,7%. In presenza di simili dati possiamo quindi parlare di inversione di tendenza?
I dati sono parziali, i conti si fanno in fondo all'anno e in ogni caso non sono numeri da sottovalutare perchè ogni giorno si contano morti sul lavoro e centinaia di infortuni spesso con danni permanenti.
Dal bollettino Inail potremmo poi trarre altre riflessioni, per esempio la crescita degli infortuni in itinere che la dice lunga sullo stress, sugli orari precari e flessibili, sull'aggiramento delle ore che dovrebbero correre tra un turno e l'altro.
Altro aspetto interessante è l'aumento dei casi mortali e degli infortuni nei servizi e nell'industria, il calo riguarda l'agricoltura dove le associazioni di categoria raccolgono i risultati di anni spesi in campagne di prevenzione, di ammodernamento dei macchinari e degli strumenti di lavoro.
Infine i dati su infortuni e sulle malattie rispettivamente pari a 379.206 e a 37.501 , gli infortuni rimasti pressochè invariati e le malattie in aumento.
Che cosa si evince dalle statistiche?
Sicuramente le malattie contratte sul lavoro sono destinate a crescere nei prossimi anni, in alcuni settori , anche per il ridotto numero delle ore lavorate e della forza lavoro impiegata, si registrano piccolissime diminuzioni anche se le statistiche non vengono mai rapportate alle ore effettivamente lavorate, alla forza lavoro attiva nel settore, agli organici di ruolo e ai precari.
Infortuni e morti riguardano indistintamente forza lavoro stabile e precaria, una strage immane che vede l'Italia tra i paesi piu' interessati al fenomeno.
Ma se pensiamo alle migliaia di lavoratori e lavoratrici al nero, non pensiamo che malattie, morti ed infortuni siano piu' numerose di quanto riportato dalle statistiche ufficiali? E non ci siamo ormai abituati all'idea di convivere con mor malattie e infortuni ?
Parrebbe di si' , del resto tra deroghe ai contratti e silenzio assenso verso l'intensificarsi dello sfruttamento, i sindacati hanno non poche responsabilità avendo taciuto e avallato politiche di sfruttamento che dovrebbero essere contrastate e combattute.
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