Il lavoratore deve solo obbedire? Sembrerebbe di si' da una sentenza di Cassazione...

C'erano una volta le mansioni, quelle che disciplinavano il rapporto di lavoro spiegando bene le prestazioni esigibili al di fuori delle quali ben poco era possibile pretendere dal datore di lavoro.

Ma poi i mansionari sono stati sostituiti dai profili professionali e le mansioni esigibili sono aumentate a dismisura, il resto lo hanno fatto i contratti nazionali, le deroghe, la contrattazione di secondo livello legando parti di salario, un tempo sicuro e in busta paga, al raggiungimento di obiettivo secondo i dettami della cosiddetta performance.

Nel frattempo la Giurisprudenza è andata adeguandosi ai nuovi indirizzi politici, per esempio una recente Sentenza della Corte di Cassazione prevede che una prestazione lavorativa richiesta dal datore non puo' essere rifiutata a prescindere dalle mansioni realmente svolte.

Il semplice diniego all'ordine di un superiore rappresenta quindi motivo di provvedimento disciplinare perchè non è contemplato il rifiuto di adempiere a compiti pur diversi dalla qualifica di appartenenza, insomma per i lavoratori esiste solo l'obbligo dell'obbedienza a meno che non siano impartiti ordini che mettono seriamente a rischio la loro salute e sicurezza.

Per la Corte di Cassazione quindi non solo siamo tenuti ad obbedire ma il diritto del lavoro, il rispetto dei contratti e dei profili professionali vengono cancellati con un colpo di spugna

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