I sindacati si fanno male da soli:il caso del contratto autonomie locali
Incrementi o non incrementi del fondo della produttività negli enti locali? Legge di austerità da salvaguardare? Colpa dei sindacati e dell'Aran o della Corte dei Conti?
Leggiamo, da giorni, tutto e di piu' e contribuiscono alla confusione vari atti e delibere che si rimpallano l'onere della decisione, ultima la Sezione regionale di
controllo della Lombardia che rinvia alla Sezione
delle Autonomie la decisione se siano i bilanci o il fondo a finanziare l’indennità da 83,20 (che entrerà in vigore dal 2019) e il differenziale dei costi delle progressioni orizzontali.
Tutto nasce non dal contratto nazionale ma ancora prima, dal fatto che i sindacati complici hanno accettato le regole dell'austerità facendo finta di subirle e al momento di contrastarne l'applicazione le hanno semplicemente ignorate. Aver pensato, al momento della stipula dei contratti del pubblico impiego, che parte degli incrementi si debbano finanziare con le risorse decentrate è stato un grave errore perchè non solo ha alimentato confusione ma introdotta una pericolosa novità in materia contrattuale, ossia scaricare sulla contrattazione di secondo livello oneri e incombenze che dovrebbero essere a carico della contrattazione nazionale. Per essere ancora piu' chiari, i fondi si incrementano e basta e ogni risorsa aggiuntiva deve essere automatica e non vincolata al rispetto di tetti di spesa che se applicati determinerebbero una rimessa per i lavoratori e le lavoratrici con il loro salario destinato a restare fermo da qui ai prossimi anni.
Se i maggiori costi sono in parte finanziati con le risorse decentrate, vorrà dire che avremo meno soldi per la produttività o si toglieranno ad alcuni dei soldi. Se la matematica non è una opinione, anche gli inesperti sarebbero stati in grado di comprendere il problema, allora perchè i sindacati non lo hanno fatto?
L’articolo 67, comma 7, del Ccnl estende alla contrattazione nazionale i limiti di
finanziamento che invece l’articolo 23, comma 2, del d.lgs 75/2017 riserva solo alla contrattazione decentrata.
Ma tra la firma della intesa e la sua effettiva ratifica sono passati mesi, allora come è stato possibile non accorgersi, in circa 120 giorni, dell'errore e correggerlo prima della definitiva firma?
Risposte difficili, non ultima l'idea di una svista della Corte dei conti che invece è subito intervenuta come è suo costume fare. Ricordiamo infatti che la Sezione Puglia, deliberazione 99/2018, ha ritenuto inutile la dichiarazione congiunta sindacati Aran nel contratto e ha subito detto che si sarebbe opposta a scaricare gli oneri aggiuntivi sui bilanci di Ente, parere in contrasto con la Sezione Lombardia che rinvia la patata bollente alla Sezione Autonomie.
Sarebbe stata preferibile una azione energica contro le leggi di austerità e impedire di scaricare oneri su fondo del salario accessorio ma probabilmente questo non era l'obiettivo del Governo , che voleva usare la firma dei contratti per la campagna elettorale, nè di sindacati per i quali la firma di un contratto, a prescindere dai contenuti e dai reali importi economici, rappresentava già un successo
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