Il dolce, si fa per dire, novismo

 Una vignetta di Giannelli pubblicata su Il Corriere della Sera (che non possiamo riprodurre per i diritti d'autore) ha suscitato un ampio dibattito e Tiziano Tussi ha voluto dire la sua

la vignetta a cui facciamo riferimento


https://www.corriere.it/foto-gallery/la-vignetta/23_dicembre_02/vignetta-giannelli-dicembre-447ab5ec-90dc-11ee-a401-09864c6ce364.shtml



Questa è la vignetta di oggi sul Corriere della sera. È una evidente presa in giro del passatismo del PD rispetto al novismo di Fratelli d’Italia. “Soli i «superati “i quali conoscono e ricordano le esperienze passate, gli errori in cui caddero, conoscono le maniere più atte a rinverdire il tronco apparentemente destinato a morire ed in realtà pronto a gittare nuovi rami e nuove fronde.  [] saranno sempre in grado operare bene”. (Luigi Einaudi, Le prediche della domenica, 13 agosto 1961) Il libro in questione è stato pubblicato nel 1987, ma la predica è dell’anno indicato, fra l’altro sullo stesso giornale della vignetta.

 Ora, anche scusando la terminologia un po’ troppo datata nello stile, datata a quel tempo, quello che dice Luigi Einaudi, ricordo, secondo presidente della Repubblica Italiana, dopo il presidente provvisorio, Enrico De Nicola, settennato anni 1948-1955, un faro del liberalismo italiano, padre, tra l’altro, di Giulio Einaudi, editore, che gli pubblica la raccolta di articoli domenicali, dovrebbe fare riflettere i novisti: pare un vezzo modernista ma in effetti la dice lunga sulla posizione politica del Corrierone

Un benevolo appeasement (pacificazione) con il governo attuale e la sua leader. Il nuovo che avanza. Ma naturalmente aveva ragione Luigi Einaudi. Basterebbe pensare alla proposta di una recentissima e nuovissima legge sull’imposizione di simboli e espressioni clericali per quanto riguarda le feste cattoliche nelle scuole. Una legge, in prospettiva, che ci fa capire come il novismo sia sempre ricoperto di vecchiume, questo sì decrepito. Chi l’ha proposta è una giovane donna di Fratelli d’Italia, al suo primo mandato. Nuova, nuovissima e già così datata.

Ma la lista della spesa del vecchiume dei novisti è veramente lunga, basti ricordare le posizioni sulle droghe, sulle unioni civili, ed aggiungiamo sulle persone LGBT; in passato, sul divorzio, sull’aborto, ed ora, ma sempre, sull’ora di religione cattolica a scuola, sulla sudditanza ai poterei forti internazionali, sulle manifestazioni fasciste più o meno esplicite ecc. ecc.

 Insomma, novisti versus veterani è un confronto veramente impari, per i novisti. Non c’è davvero nulla di innovativo nelle sparate del governo, anche se il nostro sembra veramente poca cosa rispetto al novello governo argentino. Insomma, un confronto, questo dell’interpretazione del tempo, che dice nulla e serve a niente.

 Anche questo è novismo?  

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