Gli algoritmi del capitale: solidarietà con i lavoratori in Amazon

Cgil Cisl Uil hanno indetto una giornata di sciopero in Amazon, forse è la prima volta che le organizzazioni sindacali cosiddette rappresentative si fanno promotrici di una mobilitazione forte pensando  cosi', magari, di anticipare, e prevenire, il conflitto e il rafforzamento di comitati spontanei di lotta o del sindacalismo di base.

Ma al di là di considerazioni sindacali, del tutto legittime,  la giornata di mobilitazione merita sostegno e approvazione.

Sul banco degli imputati l'organizzazione del lavoro flessibile , lo sfruttamento intensivo e l'utilizzo degli algoritmi per accrescere le prestazioni esigibili. Poi non dimentichaimo gli orari e i carichi di lavoro, la presenza del sistema delle cooperative appaltatrici che permettono alle grandi aziende di ridurre il costo del lavoro.

Gli algoritmi  dominano incontrastati perfino nei. social network da tutti\e usate ogni giorno, sono strumenti capaci di indirizzare i nostri acquisti, le stesse relazioni sociali , bisogni e consumi.

Si creano grandi riserve di  “big data”  che poi sono funzionali a creare sconfinate banche dati  per la diffusione di nuove forme di marketing e per dominare anche le nostre coscienze.

Poi possiamo anche ammettere che gli algortimi potrebbero essere progettati per fini antitetici a quelli del capitale, per migliorare le condizioni lavorative e di vita ma a gestire il meccanismo che alimenta gli algoritmi resta il capitale e di conseguenza un utilizzo non regressivo e a fini non speculativi è sempre piu' lontano dai nostri orizzonti.

Lo sciopero di oggi ha visto alte adesioni e riguarda  oltre 9.500 operai\e addetti\e al magazzino e circa 15 mila driver. Siamo in presenza di un lavoro da nuova catena di montaggio, se operi in magazzino puoi ripetere gli stessi movimenti per ore danneggiando in breve tempo  'apparato musco scheletrico. Dolori diffusi alla schiena, alle gambe e alle braccia, infiammazione dei tendini, una organizzazione del lavoro che segue modalità spesso diverse da città a città ma tutte riconducibili alla ottimizzazione dei tempi, a svolgere nel minor tempo possibile le prestazioni richieste. Lo stesso vale per gli autisti guidati nelle consegne e con rigidi tempi assegnati da rispettare ad ogni costo.

Amazon sostiene  "di prendere molto sul serio la salute e la sicurezza di tutto il  personale" e precisa che lo stesso è sottoposto alla rotazione delle mansioni. Tuttavia  i lavoratori e le lavoratrici affermano invece l'esatto contrario denunciando il rapido logoromento psico fisico con una forza lavoro impiegata sempre piu' giovane perchè capace di sopportare carichi e mansioni onerose.

Sempre l'azienda sostiene    che la forza lavoro puo' operare  in diversi ambiti, nei processi diretti (prelevamento, impacchettamento, ricevimento, stoccaggio) e in quelli di supporto (movimentazione carrelli e transpallet). Ma tutti questi processi sono governati dagli stessi algoritmi finalizzati a ridure ai minimi termini i tempi morti secondo la logica della ottimizzazione e della riduzione dei tempi morti.

Che questo sciopero possa venire utilizzato per ottenere relazioni sindacali stabili è uno dei rischi che corriamo, del resto gli scioperi sono sempre funzionali al raggiungimento di certi scopi e non ci sembra che tra gli obiettivi di cgil cisl uil  si trovi la messa in discussione degli algortimi a fini capitalistici e delle condizioni di lavoro da schiavi del nuovo millennio a partire dal sistema delle cooperative utilizzate per abbattere il costo del lavoro con contratti nazionali ed individuali sfavorevoli.

Resta il fatto che oggi, Lunedi' 22 Marzo, migliaia di lavoratori e lavoratrici hanno scioperato denunciando una realtà occultata dietro al marketng, quella dello sfruttamento intensivo , dei ritmi e dei carichi insostenibili senza dimenticare il sistema degli appalti a cooperative dentro le quali le prestazioni richieste sono sempre piu' onerose in cambio di poche tutele e salari da fame


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