Recovery: se a riscriverlo è una società Usa di consulenza.....

 Per quanto ne dica il Governo l'affidamento alla multinazionale Usa di una consulenza sui lavori del Piano.la dice lunga sugli interessi materiali che muovono il Governo Draghi, esecutivo a trazione Usa e Nato.

Le strategie economiche dovrebbero essere prerogative dello Stato, eppure in silenzio (la notizia è stata rilanciata da Il Fatto Quotidiano e da La Repubblica)  scopriamo l'esistenza del contratto firmato tra il Governo  italiano e  la McKinsey, agenzia Usa specializzata  nella consulenza strategica, incaricata di riscrivere il Recovery.

Una consulenza pagata a peso d'oro ma non si tratta solo di soldi perchè in Italia esistono teste pensanti capaci di redigere un piano sempre che gli indirizzi strategici possano provenire dallo Stato.

Forse sbagliamo ma siamo certi che dietro a questa consulenza si nasconda ben altro ossia la totale subalternità del Governo Draghi ai dettami BCE e Fmi e la solita subalternità agli Usa dei quali ormai l'Italia è una sorta di protettorato viste anche le sinergie nelle politiche estere e commerciali all'ombra della Nato.

Una consulenza sotto soglia e quindi affidata direttamente alla McKinsey per 25 mila euro, cifra irrisoria di per sè ma lo ripetiamo non sono i soldi il problema.

Cosa deve fare allora la McKinsey? Riportiamo testualmente:  l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali Next Generation già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano.

Possibile che in Italia non esistano consulenze adeguate a redigere il Piano? E cosa significa poi elaborare linee in sintonia con i piani già predisposti dagli altri paesi europei?

Il partito trasversale dei sindaci batte cassa, chiedono i soldi europei per costruire parcheggi che non ci sembrano certo interventi strategici per l'economia e fanno intendere che i soldi europei potrebbero servire anche per ridisegnare, e cementificare, i centri storici

Non ci rassicura  la nota del Ministero per il quale gli aspetti decisionali, di valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano  restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni competenti, excusatio non petita e una sorta di  foglia di fico ad occultare ben altra realtà ossia una delega in bianco ad una società o agenzia che sia Usa chiamata a intervenire nei piani strategici del Governo Italiano. Se questa non è sudditanza cosa altro potrà essere?

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