Professionisti Spettacolo e Cultura - Emergenza Continua

 Ringraziamo tutti per la partecipazione alla nostra iniziativa e alla solidarietà che ci è stata dimostrata ieri e ricordiamo che sono ancora in corso le occupazioni dei teatri a Milano e a Napoli, da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo!

Ieri è stata una giornata importante. Era la festa mondiale del teatro, ma noi lavoratori dello spettacolo di tutta Italia siamo disoccupati da un anno e quindi abbiamo dato inizio ad una mobilitazione nazionale. A Napoli, è stato occupato il Teatro Mercadante, a Milano il Piccolo Teatro. A Torino, il ponte di Corso Vittorio Emanuele e a Venezia, il Ponte della libertà. Questo perché siamo stati ignorati per più di un anno, siamo rimasti inascoltati, perché il nostro settore, come la cultura in generale, non sono stati considerati una priorità.
Ancora una volta assistiamo all’ottusità delle Istituzioni che ci governano, le quali, pur di segnare un cambio di passo rispetto al Governo precedente, annunciano con grandi proclami una ripartenza di fatto impossibile. Abbiamo bisogno di serietà, non di propaganda. Abbiamo bisogno che chi ha nelle mani il presente e il futuro di migliaia di lavoratori e lavoratrici conosca il Paese reale con le sue esigenze, le sue richieste e le sue proposte.
Tante lavoratrici e tanti lavoratori stanno sopravvivendo a stento con l'elemosina delle misure tampone - completamente insufficienti - adottate dal Governo; mentre molti altri rimangono a mani vuote perché ancora incagliati nelle maglie della burocrazia, in ragione dell'atipicità delle posizioni previdenziali, dei rapporti lavorativi e delle innumerevoli declinazioni dell'intermittenza tra lavoratori subordinati e autonomi, che costituiscono la “normalità” nel nostro settore.
È evidente che la strada dei bonus una tantum non è quella giusta: servono misure strutturali e universali di sostegno al reddito, non solo per affrontare una crisi di tale portata ma anche per allineare il paese agli standard minimi europei. Ricordiamo ancora una volta che lo spettacolo e la cultura, fra i settori più colpiti di questa pandemia, contano centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno bisogno di tutele concrete laddove l’orizzonte di una vaga stabilità non accenna a rivelarsi.

Chiediamo, ancora una volta, la presa in carico da parte delle istituzioni competenti delle seguenti urgenti e necessarie richieste:

  📌 sblocco immediato e conseguente erogazione dei ristori rimasti in sospeso (DL ristori 5);
  📌 progettazione e realizzazione di tutte le misure, economiche e non, relative ai protocolli di sicurezza, necessarie a garantire una vera e totale ripartenza del settore;
  📌 riconoscimento dei contributi figurativi per le intere annualità 2020 e 2021 a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori del settore;
  📌 attuazione di una ormai necessaria riforma strutturale, formale e fattuale, del settore che tuteli realmente non solo grandi enti e grandi aziende ma anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori;
  📌 concretizzazione di provvedimenti finalizzati al finanziamento e al sostegno delle piccole e medie realtà che si occupano di spettacolo e di cultura, che ad un anno dal blocco del pubblico spettacolo rischiano di chiudere e di non poter più compiere il loro fondamentale ruolo legato alla cultura di prossimità su tutto il territorio del nostro Paese;

Per questi motivi siamo in mobilitazione, per la dignità di tutte e tutti e per un ordinamento equo, plurale e inclusivo del nostro settore, che tuteli realmente lavoratrici e lavoratori!

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