I ritardi italiani nella spesa dei fondi europei. Ecco perchè il Governo vuole concludere accordi sulla Pa, sui cambiamenti climatici e sulle politiche del lavoro.

 Se guardiamo a come il nostro paese ha utilizzato i fondi europei degli ultimi anni comprendiamo come l'Italia abbia accumulato enormi ritardi che sono stati stati di impedimento per sfruttare questa occasione.

Ora che sta per arrivare la riscrittura del Ricovery si corre ai ripari perchè l'Italia spende meno proprio nei settori cosiddetti strategici ad esempio il contrasto alla povertà, le questioni legate ai cambiamenti climatici, il rafforzamento della Pubblica amministrazione.

Ecco spiegata la ragione per la quale il Governo abbia fretta di concludere accordi per la Pa, per il clima e per rivedere ammortizzatori sociali e politiche attive del Lavoro.

E i ritardi accumulati riguardano non solo i progetti del Ricovery ma anche i piani nazionali legati a finanziamenti comunitari

Leggiamo testualmente da Il Sole 24 ore alcune delle criticità legate alle mancate azioni per  «rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate a un’amministrazione pubblica efficiente» , per la «modernizzazione della Pa attraverso l’implementazione delle riforme relative agli aspetti gestionali e organizzativi e attraverso la semplificazione dei processi, per la riduzione di costi e tempi delle procedure».

Ecco svelato l'arcano ossia la ragione per la quale sia arrivato il Piano per la Pa accolto in pompa magna da Cgil Cisl Uil che ancora una volta scambiano gli interessi dei lavoratori con quelli del capitale.

Altro aspetto saliente riguarda la lotta alla povertà in un paese sempre piu' lontano dall'Ue stando ai dati Istat che miurano il "benessere del Paese" tra riduzioni impensate dei diplomati e dei laureati e dell'occupazione  in particolare nelle regioni meridionale e per le donne. Se guardiamo i dati statistici scopriamo un paese con un tassi di occupazione inferiore di quasi 10 punti rispetto alla media Ue e quanto a laureati siamo indietro di quasi 15 punti in percentuale con una povertà assoluta piu' che raddoppiata in meno di dieci anni. Sempre i dati ci dicono che le leggi securitarie sono servite a ben poco se non a costruire un clima di paura nel paese verso pericoli irreali stando alla percezione del rischio di criminalità in continuo calo da dieci anni ad oggi.

Il nostro paese si scopre con maggiori disuguaglianze di altre nazioni comunitarie , risultato degli anni neoliberisti e della debacle dello Stato a favore del libero mercato. Ma per intervenire radicalmente contro le disuguaglianze non servono solo interventi nel welfare e nelle politiche attive del lavoro ma un fisco diverso e intransigente verso l'evasione fiscale , capace di stabilire criteri progressivi nella tassazione senza scappatoie di sorta.

Sarebbe poi indispensabile capire perchè non siano stati utilizzati molti dei finanziamenti Ue 2014-2020 destinati per altro  alsostegno al reddito, al reddito di inclusione e alle politiche attive del lavoro come i centri per l’impiego depotenziati invece dalla Riforma Del Rio. E lo stesso discorso vale per i fondi europei destinati alla integrazione dei migranti e delle persone a rischio di discriminazione per le quali si sarebbe speso il 30 per cento delle risorse disponibili.

Sul fronte ambientale sarebbe poi necessario comprendere perchè non siano state bonificate le aree inquinate del paese avviando anche la cosiddetta transizione ecologica senza dimenticare che abbiamo speso la metà dei fondi disponibili per istruzione, formazione, tecnologie moderne e perfino in agricoltura.

Dal Monitoraggio della Ragioneria dello Stato si comprendono le numerose inefficienze del paese, la soluzione  non puo' essere  quella di redigere progetti dall'alto senza intaccare poteri forti e monopoli, senza incidere realmente sulla produzione e sulle reali cause delle disuguaglianze e dei ritardi accumulati dal nostro paese.

 

Commenti