Vaccinazioni e multinazionali

 La notizia induce a forti preoccupazioni:, parliamo di due vaccinati, appartenenti alle forze militari e dell'ordine, deceduti a poche ore dalla somministrazione della dose.

L'Agenzia italiana del farmaco Aifa ha deciso di vietare l'  utilizzo del lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca, la Danimarca  ha bloccato le vaccinazioni.

Sono ben 500 mila le dosi blocate in Italia , in un paese nel quale le dosi sono del tutto insufficienti a fronteggiare le emegenze.

Pretendiamo chiarezza e che venga fatta piena luce sui fatti perchè è in gioco la nostra salute già messa in serio pericolo dalla pandemia con 100 mila morti in un anno e migliaia di contagiati che hanno riportato danni permanenti.

Occorre chiarezza, lo ripetiamo, ma anche affrontare il tema dei vaccini dentro una ottica non speculativa perchè i farmaci siano accessibili a tutti visto che il 75 per cento dei vaccini sono concentrati in 10 nazioni mentre i paesi a basso e medio reddito ne sono sprovvisti.

L'Ue ha deciso di affidarsi alle multinazionali occidentali che ormai, con i  diritti di autore , fanno il bello e il cattivo tempo assicurando incredibili profitti alle stessi.

In Italia non ci sono forse le condizioni per produrre vaccini su commissione delle multinazionali, siamo indietro anche nelle strumentazioni indispensabili, eppure la pandemia dimostra che senza l'intervento pubblico non sono possibili farmaci innovativi che necessitano di una complessa filiera di ricerca e produzione che non puo' essere improvvisata.

L'industria farmaceutica italiana era un tempo all'avanguardia, decine di centri e laboratori di ricerca producevano studi e prodotti all'avanguardia prima che subissero l'attacco devastante delle multinazionali, il disinvestimento dello Stato interessato alle privatizzazioni e al contenimento dei costi.

Nei paesi Ue non sono state adottate risoluzioni per utilizzare deroghe ai brevetti  e a tutti i diritti di proprietà intellettuale  che sono in possesso solo delle multinazionali produttrici che hanno sede in pochi, e ricchissimi, paesi.

Eppure molte sono le nazioni in grado, per competenze , di produrre in proprio i vaccini, sarebbe sufficiente  sopprimere il copyright sui brevetti.

Ma una scelta del genere abbatterebbe i monopoli in nome della salute pubblica e a tutela  della condivisione delle ricerche e dei saperi innovativi in campo medico .

I vaccini non sono economicamente accessibili e a basso costo, il vaccino russo viene osteggiato proprio per i ridotti costi tanto che alcuni paesi del continente latino americano ne hanno acquistate milioni di dose. E parliamo di un vaccino testato ed efficace tanto che perfino la Repubblica di San Marino ha deciso di acquistarlo visto che le dosi delle multinazionali occidentali avevano costi decisamente maggiori e tempi di consegna infiniti

L'Ue ha rinunciato a dotarsi di tutti gli strumenti normativi per favorire la ampia produzione dei vaccini, siamo ostaggi delle multinazionali Usa e chi parla di antiamericanismo di fronte a ogni critica dovrebbe prima pensare alla ideologia del libero mercato nel nome del quale si condannano milioni di persone alla malattia e alla morte.

Sia fatta allora piena luce sui fatti e sulle cause dei decessi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca ma allo stesso tempo urge rivedere l'approccio con cui si è affrontata la pandemia.

Serve la fine di ogni monopolio dei brevetti e il rilancio della ricerca medica e della sanità pubblica .

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