PREVIDENZA INTEGRATIVA NEL PUBBLICO IMPIEGO? NO GRAZIE

Tanto tuono' che alla fine piovve, tra le conseguenze del Patto per la Pubblica amministrazione c'è il potenziamento della previdenza integrativa tanto cara ai sindacati firmatari di contratto. 
 
Sarebbe utile partire da uno scritto di Beppe Scienza che cura una rubrica su Il fatto Quotidiano da dove lancia precise accuse alla previdenza integrativa.  A mo' di esempio rimandiamo al seguente link:
 
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/02/pensioni-linps-rende-meno-dei-fondi-privati-ma-e-unaffermazione-infondata/5293866/
 
La legge 205 del 2017 ( https://www.covip.it/sites/default/files/legislazione_fondi/A.43.FONDIPENSIONE_legge_bilancio_2018.pdf) sarà applicata anche nel pubblico impiego con il solito accordo sindacale tra Aran e Cgil Cisl Uil.
Parliamo del silenzio assenso per tutti i neo assunti nella Pubblica amministrazione, nei ministeri, nelle Regioni, negli enti locali e nella Sanità, al fondo previdenziale Sirio-Perseo.
 
Oggi invece l'adesione al fondo Perseo Sirio è stata esercitabile solo attraverso l'adesione volontaria e scritta del lavoratore, da domani non sarà piu' cosi' per i neo assunti. A distanza di anni si torna a puntare sulla previdenza integrativa e sul welfare aziendale che, insieme al secondo livello di contrattazione, è ormai il faro guida delle relazioni sindacali.
 
In data 26 Marzo si è tenuto un incontro tra Aran e organizzazioni sindacali che ha licenziato uno specifico accordo per consentire l'adesione  al Fondo di Previdenza Complementare Perseo Sirio anche senza volontarietà da parte del lavoratore ma semplicemente con il classico silenzio che si tradurrà in assenso. Chi non metterà per scritto il diniego verrà automaticamente iscritto al Fondo Previdenziale
 
L'intento dell'accordo è ampliare la partecipazione alla Previdenza integrativa in funzione del disimpegno a favore della sanità pubblica.
 
Il personale neo assunto  avrà 6 mesi di tempo, a partire dalla data di assunzione, per  aderire  al fondo, se non lo farà e rimarrà in silenzio (quindi dovrà mettere per scritto il diniego) scatterà l'adesione automatica al fondo. E se i sindacati hanno tutto l'interesse a non fornire informazioni, per favorire il silenzio assenso visto che hanno fatto di tutto per ottenerlo, pensiamo che i datori di lavoro apriranno una campagna informativa?
 
L'intesa poi prevede non solo l'adesione con il  silenzio assenso ma anche  un periodo minimo di permanenza nel fondo.
 
Fino ad oggi PER GLI STATALI, l’adesione  era volontaria e il fondo, su 1,5 milioni di dipendenti ha raccolto solo 78 mila iscritti. Perchè cosi' poche adesioni?
 
I \le dipendenti pubblici hanno capito da tempo che tenersi il Tfr invece di devolverlo ai fondi previdenziali è piu' conveniente e soprattutto utile per garantirsi una vecchia dignitosa con una liquidazione ,al termine della vita lavorativa, che consente di aiutare figli\e.
 
Fanno di tutto per costringerci a iscriverci al Fondo previdenziale, il Patto per la Pa da poco sottoscritto prevede il potenziamento del welfare aziendale e spiana cosi' la strada all'adesione  al Sirio Perseo.
 
Solo pochi mesi fa hanno liquidato il Fondinps regalando la previdenza integrativa a Confindustria. Di cosa parliamo? Di quellla che era la sola forma di previdenza integrativa a controllo pubblico dove potevamo "parcheggiare" il Tfr! Al suo posto  è arrivato il fondo Cometa  già vigente per i  meccanici. Ma nessuno, o quasi, dice che il comparto “Tfr silente” di Cometa, nel quale confluirà Fondinps, non assicura l’1,5% nominale minimo del Tfr e tanto meno un maggiore rendimento in base all’inflazione. E Cometa ammette (come scrive Beppe Scienza sul suo Blog ospitato da IL Fatto Quotidiano)  una possibile perdita nominale del 15%; e quella reale può essere molto peggiore.
 
Il patto nella Pa è stato sottoscritto per consentire ai Fondi previdenziali la gestione del nostro Tfr e costruire meccanismi iniqui che trasformeranno gli aumenti contrattuali futuri in bonus aziendali sui quali i datori di lavoro pagheranno tasse irrisorie, decisamente inferiori a quelli di aumenti in moneta.
 
In questi anni i \le dipendenti della Pa che hanno aderito alla previdenza integrativa sono ben pochi, una percentuale irrisoria se confrontata con il lavoro privato dove il ricorso al welfare aziendale è divenuto consuetudine decretando perdita del potere di acquisto per le buste paga.
 
Vogliono costringerci ad aderire ai fondi previdenziali  e per farlo approveranno leggi per favorire questo percorso.
 
Se i neo assunti non esprimeranno alcuna preferenza il loro trattamento di fine rapporto sarà conferito automaticamente al fondo, poi forse passeranno a tutti gli altri dipendenti
 
Il Silenzio assenso è  a nostro avviso una truffa legalizzata perchè giocano sulla mancanza di informazione, fanno credere che il Tfr è sconveniente (e per renderlo tale magari lo caricheranno di tasse) se trattenuto dall'Inps, agiranno con interventi legislativi per favorire il ricorso alla previdenza integrativa.
 
Il Servizio Sanitario Nazionale è stato depotenziato nel corso degli anni da feroci tagli imposti alle Regioni da tutti i governi succedutisi negli ultimi 30 anni.
 
E, nonostante 105 mila morti per la pandemia, si continua a tagliare fondi alla sanità invece di rafforzarla.  Ci pare evidente che rafforzando sanità e previdenza integrativa si lancia un messaggio chiaro ai lavoratori e alle lavoratrici sulla inadeguatezza del pubblico. E complici di questa situazione surreale sono i sindacati firmatari dei contratti che presentano ai lavoratori i Fondi previdenziali come una grande opportunità per integrare le insufficienti prestazioni sanitarie erogate dal pubblico. Come si puo' difendere la sanità e poi tacere davanti ai tagli proponendo al contempo sanità e previdenza integrativa come soluzione dei problemi? E quella sanità integrativa è costruita con i soldi nostri quando i lavoratori e le lavoratrici della Pa già finanziano con le tasse il sistema sanitario pubblico che dovrebbe erogare servizi adeguati.
 
Ecco spiegata la "Truffa " del silenzio assenso e  la "trappola " dei fondi previdenziali che rappresentano oggettivamente strumenti  funzionali ad affossare previdenza e sanità pubblica. Se vuoi difendere la sanità pubblica non puoi al contempo pensare di rafforzare quella integrativa, se vuoi tutelare il potere di acquisto dei salari non agevoli lo scambio tra soldi e bonus attraverso il potenziamento del secondo livello di contrattazione.
 
Motivi piu' che validi per rifiutare il silenzio assenso

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