IL PATTO PER L'INNOVAZIONE E IL LAVORO PUBBLICO: SOTTOSCRITTO DA CGIL CISL UIL SENZA DISCUSSIONE NEI LUOGHI DI LAVORO

In questi giorni cgil cisl uil presentano la loro piattaforma sindacale per il rinnovo contrattuale, lo fanno mentre sottoscrivono il Patto senza alcuna discussione perfino con i loro delegati Rsu.

E' arrivato il momento delle decisioni: o si sta nella concertazione o si rompe questa gabbia antidemocratica che nel corso degli anni ha sancito la perdita del potere contrattuale rafforzando sanità e previdenza integrativa a discapito della sanità e previdenza pubblica.

Non è possibile eludere ulteriormente la questione nascondendosi dietro a massime astratte ad esempio la folle idea che stando nei sindacati firmatari di contratto si hanno rapporti con i lavoratori influenzandone le decisioni verso un agire conflittuale.

La storia del sindacalismo nella Pa dimostra invece l'esatto contrario e i risultati sono sotto i nostri occhi con il rafforzamento del welfare aziendale e lo scambio tra salario e benefit mentre si lesinano fondi a sanità e istruzione pubblica. Oggi c'è meno discussione del passato anche all'interno dei sindacati firmatari, le minoranze interne sono ridotte al lumicino e chi era in minoranza sovente lo ritroviamo in maggioranza allineato con le decisioni che fino a pochi anni fa sembravano inaccettabili.

Le formule astratte scimmiottate da qualche testo "sacro" del marxismo non sono servite a bloccare la paralisi consociativa della cgil, in questi giorni numerosi delegati\e scomodi\e della sinistra sindacale cgil sono sospesi dai loro incarichi dopo avere contestato, nel merito e nel metodo, le decisioni assunte dalla loro organizzazione.

Per quanto complicata sia, la strada da intraprendere è quella di rompere la gabbia concertativa se vogliamo far seguire ai buoni propositi, per lo piu' astratti, scelte coerenti e materiali. Lo diciamo con il massimo rispetto verso delegati e lavoratori iscritti ai sindacati, è giunto per tutti il momento delle scelte perchè dopo il Patto nulla sarà come prima nella Pa.

Cosa dice il Patto per l'innovazione, da cui si parte per il rinnovo dei contratti nella Pa?

  • L'Italia è in crisi  ma questa emergenza non è solo sanitaria ma di natura economica e sociale, l'obiettivo del Governo è non cercare le cause,e i correttivi necessari, ma solo utilizzare i soldi del Recovery per i processi di ristrutturazione dettati dalla Ue. 
  • La coesione sociale nasce dalla lotta alle disuguaglianze economiche, dalla costruzione di una società non piu' basata sul contenimento delle spese in nome dell'austerità, austerità che invece è parte integrante del Programma governativo e viene supinamente accettata dai sindacati in nome di qualche deroga che sostanzialmente non modifica i disequilibri oggi esistenti
  • E' centrale il ruolo della Pa ma gli investimenti in capitale umano non possono limitarsi al cambio generazionale scaricando sulla comunità pubblica i costi di eventuali prepensionamenti per assumere giovani da contrapporre ai cosiddetti vecchi.. Si parla ancora una volta di stabilità e aumento dell'occupazione quando invece gli organici nella Pa perdono ogni anno migliaia di unità
  • Ben venga l'innovazione dei settori pubblici ma partendo dai problemi reali ossia dall'arretratezza di mezzi , strumenti ed organici nella Pa, al contrario si parla di adeguare i servizi ai nuovi e mutati bisogni dei cittadini che al contrario rivendicano invece servizi migliori, efficienti e accessibili. La inaccessibilità è il risultato di 30 anni di controriforme del lavoro pubblico.
  • L'idea che la soluzione del problema siano gli algoritmi e le piattaforme è ancora una volta frutto di approcci ideologici (del capitale), basta ricordare l'ingresso del modello Toyota negli anni ottanta dentro le fabbriche meccaniche (a distanza di anni non abbiamo piu' una industria italiana tra delocalizzazioni e  privatizzazioni forzate che hanno per altro sancito una autentica crisi occupazionale nel settore con il costante supporto di soldi pubblici a coprire le inefficienze del mercato e delle strategie di impresa
  • si dice che agli uffici verrà richieesto un piano di smaltimento dell'arretrato ma senza personale questo smaltimento sarà velleitario a meno che non si vogliano imporre carichi di lavoro sempre piu' pesanti dietro la costante minaccia di provvedimenti disciplinari
  • Si continua a pensare che performance e pagelline siano sinonimo di valorizzazione del merito, l'esperienza dice invece l'esatto contrario ossia che questi strumenti hanno indebolito il potere contrattuale e di acquisto senza alcun vantaggio per i servizi pubblici
  • si vuole stravolgere l'attuale sistema di reclutamento e il timore è che sulle nuove assunzioni possa prevalere la mobilità coatta tra i comparti senza alcun beneficio in termini di accrescimento dell'occupazione
  • Il Governo si impegna a riconoscere le competenze del personale quando gli Enti non sono neppure in grado di gestire i Pola, i piani dello smart working, o effettuare semplici ricognizioni interne per verificare i corretti inquadramenti professionali del personale
  • si invoca la flessibilità che nel corso degli ultimi decenni ha solo provocato la debacle della Pa, flessibilità salariale e nello stesso utilizzo della forza lavoro
  • cgil cisl uil spianano la strada alla revisione dei profili professionali senza alcuna discussione con i lavoratori e le lavoratrici
  • si rinvia alla discussione tra sindacati e Aran dopo mesi di circolari pubbliche finalizzate solo al contenimento del salario e delle progressioni di carriera, se queste sono le premesse immaginiamoci gli scenari nell'immediato futuro
  • Si invoca la formazione come diritto \dovere soggettivo quando la Pa è ultima in Ue per piani formativi destinati al personale
  • Come contentino ai sindacati si promette l'inserimento dell'elemento perquativo come parte integrante della retribuzione  per giustificare magari la deroga , provvisoria, ai tetti di spesa che invece dovrebbero essere rimossi visto che nei mesi pandemici sono stati la causa delle mancate assunzioni del personale sanitario
  • Dopo mesi di risparmio in nome dello smart working (utilizzo alla stregua del telelavoro , mancata corresponsione del buono pasto, connessione ben oltre l'orario di ufficio) si rimanda alla contrattazione decentrata sapendo che le direttive saranno impartite dall'Osservatorio nazionale sullo smart che esclude invece i sindacati
  • si delegittima il ruolo delle Rsu rafforzando invece le commissioni paritetiche sulla revisione del sistema di classificazione del personale, commissioni che escludono i delegati rsu e vengono gestite di fatto dall'Aran
  • si rafforza il sistema della precarietà basato su incarichi, consulenze e lavoro a progetto, se queste sono le soluzioni per la Pa...
  • le materie oggetto di contrattazione sono state nel tempo diminuite , ora si parla di generico dialogo tra le parti nell'ottica di ridurre il potere contrattuale

Se queste sono le premesse quali saranno i contenuti innovativi dei prossimi contratti? Innovazione diventa sinonimo di ristrutturazione e di perdita del potere contrattuale

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