Codice degli appalti e revisione delle normative: alcune riflessioni iniziali

 Prime riflessioni sul codice degli appalti


Il nuovo codice degli appalti  dovrà essere studiato con grande attenzione e fin da ora corriamo il rischio che innumerevoli questioni passino in secondo piano o siano direttamente avvolte nell'oblio.

Facciamo solo alcuni esempi auspicando di aprire un dibattito, una sana discussione  necessita  del resto di seri  approfondimenti

  • il codice degli appalti viene riscritto con la motivazione di raggiungere gli obiettivi del Pnrr nel nome del quale lo stesso lavoro pubblico ha visto una sorta di ristrutturazione con la nuova declaratoria dei profili professionali negli enti locali
  • gli affidamenti sotto e sopra la soglia sono da due anni oggetto di deroghe, tra pandemia e Pnrr assistiamo a procedure in barba alle norme un tempo vigenti in materia di gare pubbliche
  • la fase esecutiva dei progetti  appaltati dal 1 luglio 2023 in poi è ancora avvolta nel mistero, in attesa dei decreti attuativi,  affiorano aspetti non regolamentati dai decreti di attuazione del Pnrr e di sicuro impatto sui cantieri
  • l'impressione diffusa è che si favoriranno gli affidamenti diretti e da qui derivano gli attacchi del Governo all'Anac. Ora molte gare sono state fallimentari ma il rischio che corriamo con l'affidamento diretto, magari senza  una reale rotazione, è del tutto evidente. La idea di far lavorare imprese locali è assai diffusa e dietro a questo proposito si muovono interessi economici ben noti
  • corriamo il rischio di vedere attenuati i sistemi di controllo pubblico nel nome del fare e della celerità imposta dal raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. E anche la sicurezza sul lavoro potrebbe essere tra le vittime sacrificali di questa revisione del codice degli appalti rappresentando la sicurezza un costo aggiuntivo e degli adempimenti, con tanto di controlli, che per taluni sarebbero di ostacolo alla realizzazione degli obiettivi europei
  • procedure negoziali ed elenchi di fiducia: nel recente passato non è mai stata adottato un criterio premiante per aziende che applicano tutte le normative di sicurezza e contratti regolari, assai difficile che questo avvenga in futuro con i neoliberisti di destra
  • un gran casino tra appalti e gare prima dell'entrata in vigore del nuovo codice e successivamente, in realtà solo per capire e applicare le nuove procedure gli uffici impiegheranno mesi. Poi il dogma della semplificazione è da sempre foriero di sventura sia per la sicurezza che per le condizioni contrattuali e retributive della forza lavoro
  • ci sono rischi concreti per le società partecipate dal pubblico, con la scusa del mercato potrebbero mettere in discussione l'esistenza di società in house e partecipate varie dimenticando che al loro interno operano migliaia di lavoratori e lavoratrici, Non ho elementi sufficienti e conoscenze approfondite ma l'indirizzo degli ultimi anni è stato quello di limitare la presenza di queste società dipinte come inutili carrozzoni salvo poi proporre le multiutility. e da qui a nuovi processi di privatizzazione la strada è breve


Commenti