Togliere la protezione speciale ai migranti non risolve (ma acuisce) il problema

 I rifugiati arrivati in Italia non avranno l’asilo ma gran parte di loro resterà in Italia senza accedere ai percorsi di integrazione fino ad oggi esistenti. 




Se il Governo voleva risolvere il problema lo sta invece acuendo.

Già con il Governo Conte 1, ministro dell'Interni Salvini, la protezione speciale era stata abolita per poi essere ripristinata dopo i rilievi del Presidente della Repubblica che aveva contestato la impossibilità di dimostrare a livello individuale la necessità di protezione (parliamo di migranti che arrivano da zone di guerra o dove sono letteralmente sospesi i diritti civili , umani e sociali)

Ricordiamo che l'Italia è il paese che accoglie meno domande in assoluto o meglio la nazione che accorda meno permessi per rifugiati provenienti da zone di guerra

La soluzione prospettata è quella dei CPR che sono già stati contestati per la violazione dei diritti umani oltre a non rappresentare una soluzione per quanti si trovano sprovvisti di documenti

Se pensiamo a quanto costa una espulsione e al fatto che molti di questi migranti resteranno in Italia per mancanza di alternative se non il ritorno nei loro paesi dai quali sono sfuggiti per guerre e carestie, se pensiamo che una integrazione anche in prospettiva occupazionale viene anche richiesta dalle associazioni datoriali, ci chiediamo allora dove sia la ratio del provvedimento del Governo Meloni se non il solito e vecchio accanimento contro i migranti-


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