Giornata Internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici
1°
Maggio - Giornata Internazionale
dei lavoratori e delle
lavoratrici
Contro la guerra, per la lotta, l'organizzazione
e l'unità della classe: PACE, LAVORO, LIBERTÀ!
Nel 1866 fu approvata, a
Chicago in Illinois, la legge sulle 8 ore di
lavoro, in vigore il 1° Maggio 1867, giorno
in cui fu organizzata una imponente manifestazione. Nel 1882, a New York, vi fu una protesta e, nel 1884,
venne approvata la risoluzione per la ricorrenza annuale. Il 1° Maggio 1886 fu estesa dopo uno sciopero generale
a oltranza. Al Congresso Internazionale di Parigi (1889), il 1° Maggio diventò Festa Internazionale dei
Lavoratori.
Anche il 1° Maggio di questo anno, come per quello passato, è in
corso la guerra in Ucraina, una guerra che produce sangue e distruzione: il
prezzo salato dell'“economia di guerra” lo pagano lavoratori, lavoratrici e
masse popolari, con aumenti vertiginosi dei beni di prima necessità, con il
carovita, licenziamenti, salari bloccati, sfruttamento e condizioni di lavoro
insostenibili. Il sangue scorre anche nei luoghi
di lavoro: oltre 3 morti al giorno e migliaia di vittime da nocività e da
amianto ogni anno. Due giorni fa, il 28
aprile, la data per la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul
lavoro e per le vittime dell'amianto.
In Francia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Grecia, vi sono
state e vi sono tuttora lotte e mobilitazioni per superare un’organizzazione
sociale fondata sul profitto, sullo sfruttamento, sull’oppressione. In Italia
non vi è stata una lotta generale in risposta alla gravità della situazione, ma
vi è una tendenza generale alla lotta PER il lavoro, contro
disoccupazione e precarietà, PER il salario, PER condizioni di lavoro
sostenibili, PER sicurezza e salute, PER sanità e ambiente, PER pensioni,
scuola, trasporti, casa, servizi sociali…
Di fronte alle lotte e alle iniziative vi è la repressione
contro chi non abbassa la testa; una repressione che aggredisce con
licenziamenti, sospensioni, rappresaglie, che si sviluppa con azioni
intimidatorie e denigratorie contro il
sindacalismo conflittuale e chi si oppone alla guerra, all'invio di armi, alle basi
militari USA-NATO.
L’emergenza sanitaria, come altre, ha favorito una
sperimentazione di restrizione delle libertà e di controllo sociale con
dispositivi giuridici, strutture organizzative, risorse politico-militari,
centri di propaganda, di uno sempre più Stato militaresco e autoritario. Un
capitalismo in crisi ha bisogno di imporre condizioni lavorative, di
sfruttamento e oppressione intollerabili, per mantenere profitti e potere.
Il compito dei comunisti è la lotta contro l'imperialismo in
casa nostra, contro la frantumazione, la divisione mirata e dispiegata nella
classe dai governi e da uno Stato antioperaio, antipopolare e guerrafondaio. In
ogni ambito, politico, sindacale, sociale, necessitano: - la lotta per l'unità
e l’azione comune, - la mobilitazione per unire le avanguardie di classe, -
l’accumulazione di forze nella lotta per ricostruire l'organizzazione politica,
indispensabile alla classe operaia.
Sempre a fianco di chi lotta! Partigiani Sempre!
“Istruitevi perché avremo
bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi perché avremo
bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi perché avremo
bisogno di tutta la nostra forza.” (Antonio Gramsci, 27 aprile 2023, 86°
anniversario della morte)
Unione di Lotta per il Partito Comunista (ULPC)
https://unionedilottaperilpartitocomunista.org unionedilottaperilpartitocomunista@tutanota.com
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