Sorpasso a sinistra della Caritas

 Se la Caritas e il mondo cattolico assumono posizioni a sinistra del Partito democratico qualcuno potrà continuare a narrare l'alternativa al centro destra?



La domanda sorge spontanea dopo l'annuncio della proposta, accompagnata da una campagna, avanzata dalla Caritas sul Reddito di cittadinanza  al fine di assicurare non solo esistenze dignitose ma anche percorsi inclusivi per disoccupati di lungo corso.

Con il Governo Meloni si torna a criminalizzare ed escludere i poveri, la campagna contro i fannulloni percettori del Rdc ricorda quella intrapresa anni fa contro i dipendenti pubblici, i linguaggi restano gli stessi pur cambiando gli obiettivi.

Si rinvia alla proposta della Caritas al Governo Riforma delle politiche di contrasto alla povertà: il contributo di Caritas Italiana - Caritas Italiana che in sostanza propone due misure: Il reddito di protezione e l'assegno sociale per il lavoro, misure di sostegno rivolto a disoccupati di lungo corso e a famiglie in condizione di povertà nell'ottica di assicurare una esistenza dignitosa accompagnata da percorsi di inserimento sociale e di progressivo avvicinamento al mondo del lavoro.

Una proposta sicuramente concreta ed avanzata anche se parlando di servizi alla persona si intende affidare a cooperative e terzo settore parte degli interventi senza mai prendere atto che in determinati ambiti le prestazioni lavorative sono sottopagate o affidate al cosiddetto volontariato sociale. Da anni sappiamo che l'ingresso del Terzo settore è stata una manna per lo Stato alle prese con la riduzione di spesa e il contenimento del debito, una miriade di contratti lavorativi sfavorevoli che hanno determinato una riduzione complessiva del potere di acquisto e di contrattazione per una fetta consistente della forza lavoro.

Non possiamo certo aspettarci dalla Caritas la giusta attenzione, che spetterebbe ai sindacati, verso la dinamica salariale e contrattuale, questa proposta resta, con mille contraddizioni e limiti, più radicale di quelle vagheggiate dai sindacati rappresentati e dal centro sinistra perchè prova a fornire risposte a due problemi rilevanti che affliggono nuclei familiari indigenti e quanti da tempo sono esclusi dal mondo lavorativo. Una proposta articolata simile a misure già praticate in alcuni paesi europei come Spagna e Francia. Un aspetto saliente è dato dall'obiettivo ossia assicurare una esistenza dignitosa a quanti vivono nella indigenza che poi dovrebbe essere anche uno degli indirizzi della Carta Costituzionale.

L'indirizzo della Caritas si prefigge come obiettivo la lotta alla povertà partendo dal fatto che numerose famiglie in queste condizioni sono state escluse dal sostegno pubblico, da qui la proposta di rivedere le misure di aiuto  mettendo al centro della attenzione sia le famiglie numerose che gli stranieri  residenti da almeno 10 anni.

Per concretizzare la proposta Caritas andrebbero tuttavia potenziati i servizi sociali e del lavoro con investimenti e la formazione di operatori destinati alla inclusione. E qui entra in gioco il welfare e l'insieme dei servizi di quello che un tempo definivamo intervento pubblico e stato sociale.

Per un opportuno confronto tra l'Italia e altri paesi Ue si rimanda a questa scheda

Microsoft Word - ALLEGATI (caritas.it)

Commenti