La dea flessibilità entra a gamba tesa nel contratto enti locali

L'orario multiperiodale non è una conquista, va detto con estrema chiarezza perchè fa risparmiare sui costi del personale ma gestisce i tempi di vita e di lavoro a solo piacimento delle aziende. Spesso il multiperiodale viene imposto come ricatto per scongiurare l'orario spezzato ma non prima di avere creato l'illusione che lavorare meno, in alcuni periodi dell'anno, sia una conquista per il singolo lavoratore quando invece è solo una esigenza aziendale che permette di tagliare i costi dello straordinario, di risparmiare sui contratti a tempo e magari anche di rosicchiare qualche giorno di ferie all'ignaro lavorator,e a cui le ferie vengono negate quando c'è piu' lavoro (e orari lunghi) ma gentilmente concesse nei periodi in cui il lavoro cala e le ferie coincidono con la giornata ridotta (ma valgono come se tu facessi ferie in un normale giorno lavorativo)

Il nuovo contratto prevede 11 ore consecutive di riposo per ogni giornata ma quando superi le sei ore giornaliere ti viene imposta la pausa di 30 minuti. Ma attenzione: si dilatano i margini di flessibilità oraria. Rispetto a prima, sono 5 i giorni lavorativi, prima era il singolo Ente a deciderlo, l'orario è di 36 ore settimanali ma le fatidiche 5 giornate possono essere superate in virtu' delle solite esigenze aziendali , in base alle quali gli orari cambiano  visto che allo stesso ente spetta ogni competenza decisionale

Non ci sembra un grande risultato, quello ottenuto con il ccnl autonomie locali, la sola novità degna di nota sarebbe stata un'altra: inserire gli orari nelle materie oggetto di contrattazione, ridurre a 35 ore l'orario settimanale, compensare il multiperiodale con aumento della paga per i lavoratori interessati o\e misure di incremento dell'occupazione a partire dall'anno successivo, eliminare gli orari spezzati, incrementare il buono pasto fermo alla ridicola cifra di 7 euro con la quale , nelle grandi città, si fa ormai colazione o poco piu'.

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