L'eccellenza e i lavoratori della pubblica amministrazione



In un futuro alquanto prossimo, il salario accessorio dei dipendenti pubblici sarà erogato in maniera sempre piu' diseguale e opinabile. Non parliamo solo della performance ma di quella idea, già fatta propria dal Dlgs 150/2009, che i premi siano destinati principalmente alla innovazione e alle eccellenze rimandando alla contrattazione nazionale il compito di regolamentare il tutto

Siamo certi che con questo ultimo contratto si siano gettate le basi di quanto avverrà nei prossimi anni, ossia lo scippo del salario accessorio e della produttività e la sua erogazione solo a pochi attraverso la performance e le cosiddette eccellenze
Quando parliamo di bonus per le eccellenze ci riferiamo solo al 5% del personale, non ci sembra, al contrario di Confindustria, un elemento dirimente per gli enti locali nè una grave mancanza il fatto che l'ultimo ccnl non abbia trattato l'argomento visto che ha già deliberato di collegare quote crescenti del salario accessorio alla performance assegnando una quota maggiore a una rstretta parte di personale

Quanto sta accadendo da tempo è sotto gli occhi di tutti: far abituare i lavoratori e le lavoratrici a subire decisioni che andrebbero invece avversate, prendere per buono il fatto che i soldi della quattordicesima mai riconosciuta siano diventati strumenti per dividerci accordando a pochi i soldi di tutti.

Nella civiltà della performance, la valutazione di eccellenza diventerà presto un elemento cardine della contrattazione collettiva, nel frattempo si stanno costruendo le fondamenta di un edificio dove non troveranno posto sempre piu' dipendenti esclusi dai processi riorganizzativi e decisionali. Questo edificio altro non è che il nostro salario . Accogliere la proposta di un bonus per le eccellenze non sarà che lo sviluppo di quanto prevede l'articolo 69 della preintesa, ossia la «Differenziazione del premio individuale». A partire dal 2018, i dipendenti con le valutazioni più elevate, avranno una maggiorazione non inferiore al 30% del valore medio pro-capite dei premi attribuiti al personale valutato positivamente.

E sulla base di quale principio? Il principio della diseguaglianza con criteri definiti in sede di contrattazione decentrata integrativa per un numero limitato del personale valutato.

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