Operaio, perché non voti a sinistra?

Operaio, perché non voti a sinistra?

Tiziano Tussi

11/03/2018

La trasmissione di Lucia Annunziata, alla domenica, dopo il telegiornale della rete 3 ora funziona così. Non più mezz'ora di intervista ma un'ora intera. Questa ultima domenica, 11 marzo, ci sono in studio Vincenzo Boccia, presidente della Confindustria, e collegati da Pomigliano d'Arco un gruppo di operai. Mi aspettavo un bel contraddittorio, non è stato così. Per 25 minuti della prima mezz'ora, la conduttrice ha fatto domande al suo ospite che ha risposto nel modo più generico che gli era concesso dalla sua posizione di padrone di azienda e presidente dei padroni.

Viva tutti, ha detto, basta che il debito dello Stato diminuisca e che vi sia compatibilità con aumenti di profitto, quindi viva anche i 5 stelle e Lega. Non fanno gli schizzinosi i padroni, storicamente hanno appoggiato di tutto per quell'obbiettivo, fascismo e nazismo, pur di guadagnare profitto. Gli operai sullo sfondo della diretta finalmente hanno avuto la possibilità di fare una domanda a Boccia e gli hanno chiesto…perché Marchionne non è più in Confindustria e se potesse ritornare in quell'associazione.

Non capivo il senso di tanta noblesse da parte id un gruppo di lavoratori con tuta marchiata FIOM. Avrebbero potuto chiedere, ad esempio, perché i padroni prendono soldi da tutti e poi delocalizzano? Si è capito poco dopo quando in studio è arrivato Matteo Orfini, presidente del PD. Lo hanno perciò attaccato rinfacciandogli la posizione tiepida e arrendevole verso Marchionne. La loro situazione ora a Pomigliano è migliore.

Ma in mezzo vi erano pure alcuni che saranno licenziati a breve, dopo la mobilità, lavoratori in bilico ed invece le critiche ed i problemi reali hanno portato a votare diversamente, da parte di persone che sempre avevano dato il sostegno al PD, ora in vista di un futuro non roseo si sono rivolti ai cinquestelle? Perché? Le risposte sono state che il PD aveva tradito i lavoratori ed ora i cinquestelle hanno goduto del loro voto, non di pancia ma di cuore, perché credibili. Il reddito di cittadinanza, promesso, e la distruzione o comunque la rivisitazione della legge Fornero sulle pensioni hanno raggiunto la testa di quegli operai.

Una domanda sorgeva spontanea e naturalmente l'Annunziata non gliela fatta: perché non avete votato a sinistra.? Vi erano in campo Liberi ed eguali, sempre comunque più a sinistra del PD; vi erano almeno tre liste di sinistra comunista, Potere al popolo, Partito comunista e Per una sinistra rivoluzionaria. Ognuno di questi raggruppamenti ha racimolato pochi voti. I primi entrati per pochissimo in Parlamento, gli altri ben lontani. Ma allora perché non votare uno di questi, oppure perché non hanno disertato le urne, o annullato in modo massiccio le schede elettorali?

Credere alle fantasie di gruppi politici improvvisati e ritenuti contro il sistema, quando il buon Di Maio è andato a fare tour all'estero parlando con i banchieri di Paesi forti, quando il prode Salvini di turno stava in accordi con Berlusconi che ha fatto di tutto per apparire un bravo padre di famiglia promettendo mari e monti.

Queste prese di posizioni di ignoranza politica e culturale da parte del mondo del lavoro non fanno fare bella figura ad una classe che avrebbe almeno una storia decennale da difendere, scioperi e comportamenti politici di classe che in altri momenti hanno pesato in Italia, comportamenti etici di riferimento per tutto il Paese, per tutti i dissipatori e consumisti della nostra bella Italia, una classe eticamente positiva, un modo di vedere la vita costruttivo.

I lavoratori che erano lì a Pomigliano in collegamento con Boccia ed Orfini inanellavano le motivazioni per cui hanno votato 5stelle, che si riducono a dateci i soldi. La miseria politica che esprimevano ricadrà inevitabilmente su di loro. Il Sud sarà ancora una volta dimenticato e non per distrazione, come diceva Boccia in studio, dimenticato negli ultimi venti anni, un tempo ben lungo invero per non accorgersi di cosa diventa/va sempre di più questa parte d'Italia, dimenticata non per distrazione ma per calcolo.

Sulle dimenticanze si fanno soldi: li fanno le aziende che prendono soldi, anche dall'Europa, e poi spariscono; li fanno le varie congreghe mafiose con ogni tipo di traffici; li fanno politici corrotti e corruttori. Per gli altri, i lavoratori e i figli dei lavoratori resta sempre la possibilità di andarsene all'estero. Votare con la testa nel sacco, certo stretto attorno al collo dai partiti di governo, e votare per altri che lo stringeranno sempre di più non è una grande idea.

Credere nelle favole ha già portato grandi disastri al Sud. Basti pensare al milione di posti lavoro di Berlusconi nel 1994, mai visti, che sbaraccò tutti gli altri partiti prendendo in mano il governo del Paese. Ripetere tale insulsa fede nel nulla proposto da nuovi imbonitori porterà agli stessi risultati. Ed allora ancora più pressante si fa la domanda: operaio - ma anche lavoratore in genere, pensionato, disoccupato, giovane - perché non voti a sinistra?

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