Straining, Cug e Malessere organizzativo.



Lo straining è una forma attenuata del mobbing, la sola differenza sta nel fatto che il mobbing prevede una azione continuativa e permanente mentre lo straining no. Che ci siano azioni vessatorie o no, la Cassazione ha comunque riconosciuto il risarcimento del danno per situazioni di stress forzato che pregiudichino la integrità psico fisica del lavoratore o della lavoratricie.
Sono numerosi i \le dipendenti comunali recatisi in questi anni al Cug per manifestare i loro malesseri. Al comune di Pisa, al contrario di altri enti, viene pregiudicato\impedito l'ingresso nel Cug ai sindacati non firmatari di contratto. Una decisione antidemocratica se pensiamo che i sindacati di base (come al Comune di Pisa) talvolta sono tra i piu' votati in assoluto, una condizione che dovrebbe indurre la  amministrazione, presente e futura, a rivedere le proprie regole aprendo la strada a tutti i sindacati presenti nell'Ente.
Ma torniamo allo straining e al malessere organizzativo determinato da innumerevoli fattori. Quanti dipendenti hanno atteso mesi prima di avere una sedia o un pc nuovi, prima di vedere riparato un termosifone o una tapparella, magari da anni si attende l'arrivo di un armadio dove collocare faldoni abbandonati sul pavimento perchè qualche ufficio del comune lesina anche la fornitura di un tavolo. Quanti sono i casi nei quali si utilizza il mezzo proprio per visitare un cantiere perchè i mezzi aziendali sono insufficienti? E in caso di infortunio quali tutele potrai avere? Oppure quante volte un agente di Pm è rimasto giorni e giorni in attesa di un risultato medico dopo qualche collutazione\aggressione? E poi quanti possono dormire sonni tranquilli con lo scaricabarile che vede l'amministrazione scaricare oneri e responsabilità sui dipendenti (e se poi interviene la Corte dei Conti) ?
La sentenza n. 7844 riconosce il danno da «stress forzato» per tutti coloro che sono costretti  «a lavorare in un ambiente di lavoro ostile, per incuria e disinteresse nei confronti del suo benessere lavorativo».

I luoghi di lavoro non sono rosa e fiori , la performance e la sua applicazione discrezionale rappresenta un fattore di disuguaglianze e spesso di stress . Pensiamo che il diritto alla salute , garantitoci dalla Costituzione, dovrebbe partire, negli enti pubblici, dal farci lavorare in condizioni migliori, in ambienti sani e puliti, con una organizzazione del lavoro ben diversa da quella attuale. Quando ci fanno compilare questionari sul benessere organizzativo siamo sempre convinti che si voglia vendere una immagine manipolata della realtà, la realtà di tutti i giorni induce a pensare che la tutela della nostra salute, o benessere che sia, agli amministratori interessi ben poco.

 La scarsa considerazione determina stress o forse apatia ma quando invece produrrà rabbia e determinazione per cambiare lo stato delle cose presenti?

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