Le Gabbie salariali non sono mai morte...

Il 90% delle agevolazioni fiscali riguarda le aziende del centor Nord. Industria 4.0 allargherà la forbice salariale e la disuguaglianza sociale tra Nord e Sud Italia. E nel frattempo si torna a parlare di gabbie salariali...

Da piu' parti si torna a parlare di gabbie salariali nel Meridione, salari piu' bassi  in alcune aree del paese dove il costo della vita (dagli affitti ai generi di prima necessità) è piu' basso, si pensa che costruire meccanismi sperequativi possa essere di aiuto alle imprese. Operai e impiegati guadagnano nel Meridione almeno il 16% in meno rispetto al Nord ma si dimentica di dire che per curarsi bisogna sobbarcarsi lunghi e onerosi viaggi verso gli ospedali del centro Nord, lo stesso vale per gli studi universitari senza dimenticare che i servizi alla persona come gli asili nido sono, sempre nel sud, a dir poco carenti. Le gabbie salariali, introdotte nel 1945, vengono abrogate nel 1972 ed oggi tornano  di moda, anzi vengono prospettate come la soluzione per il rilancio dell'economia e del lavoro.
I dati in nostro possesso, pubblicati da Il Sole 24 ore, fotografano un paese dove le gabbie salariali, pur formalmente cancellate, continuano ad esistere e le disuguaglianze sono destinate ad aumentare con Industria 4.0 i cui investimenti saranno prevalentemente indirizzati al centro Nord.
Da almeno 15 anni intere province del Meridione hanno visto un feroce abbattimento della ricchezza procapite, sono chiuse innumerevoli aziende e gli ammortizzatori sociali sono diventati per tante famiglie l'unica fonte di sostentamento. Sono nati come funghi i negozi del compra oro e delle finanziarie specializzate nei piccoli prestiti.  Negli ultimi anni i risparmi sono stati saccheggiati , se esiste una famiglia indebitata è proprio quella Meridionale, da 15 anni ad oggi l'emigrazione dal Sud è tornata a crescere, la popolazione è diminuita di 716 mila unità, gran parte dei laureati meridionali (oltre i tre quarti del totale) ha abbandonato la terra nativa per cercare fortuna altrove, nel nord Italia o sovente nelle nazioni del Nord Europa.

Per giustificare la reintroduzione delle gabbie salariali troveranno innumerevoli argomenti, vediamone alcuni insieme
-  creare dei lavori sottopagati e con minori tutele per contrastare la disoccupazione
- molti meridionali non vogliono abbandonare la loro terra e si accontenterebbero anche di stipendi inferiori del 20\5 %
- il dumping salariale esiste già con la proliferazione dei contratti pirata che prevedono salari molto piu' bassi 
- l'accordo tra Confindustria e Cgil Cisl Uil sulle nuove dinamiche contrattuali favorirà soprattutto il Sud dove non esistono contratti di secondo livello.

Trattasi di luoghi comuni facili da confutare ma che ritroveremo scritti ovunque, anche su giornali e blog amici (o meglio presunti tali) . Le gabbie salariali come erano un tempo non sono piu' utili ai padroni ma giocare sulla diversificazione salariale resta un obiettivo sempre verde.  Nel Sud mancano scuole, ospedali e ambulatori funzionanti, ci sono pochissimi asili nido e in gran parte privati, si racconta la storia del giovane "terrone" che non vuole abbandonare le "comodita" e quindi accetterebbe anche salari decurtati, ma questa descrizione non regge all'impatto della critica.

I costi delle case sono insostenibili perchè i Governi non hanno mai licenziato una legge sulle locazioni che abbassasse i costi, anzi quelle leggi un tempo esistenti sono state soppresse perchè giudicate favorevoli all'inquilino piu' che che al proprietario degli immobili. E i contratti pirata sono presenti a macchia di leopardo in ogni regione italiana e, se nel Sud hanno trovato terreno piu' fertile, bisognerebbe porsi delle domande scomode (chi sono gli imprenditori che applicano questi contratti? E che dire dei proprietari delle aziende? E quali sono i sindacati che hanno promosso e sottoscritto questi contratti? Quali interessi rappresentano?  Domande semplici alle quali rispondere sempre e comunque prima di farsi incantare dalle sirene della competitività e delle gabbie salariali

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