Quando il fisco si muove per favorire lo scambio tra salari e benefit. Quanta acqua ai mulini del welfare aziendale

Per la tassazione sostituitiva del 10% basta anche raggiungere una parte degli obiettivi aziendali. lo Stato che di solito generoso con le classi sociali meno abbienti certo non è, lo diventa invece verso il welfare aziendale con alcune  novità presenti nella legge di Bilancio e una nota della agenzia delle Entrate.

A rigor di logica qualcosa non torna, perchè tanto impegno nel perorare la causa del benefit aziendale?

Perchè conviene ai padroni che risparmiano sul salario di secondo livello conquistando condizioni fiscali piu' favorevoli , quelle condizioni che poi in parte vengono rivendute ai lavoratori come dismostrazione di quanto sia conveniente lo scambio tra benefit e salario.

Senza entrare nello specifico di quanto previsto dalla legge di Bilancio , l'accordo sulla rappresentanza prima e quello sui contratti di poche settimane fa hanno aperto una autostrada che oggi viene attraversata da pareri tecnici, circolari delle agenzie fiscali e decisioni assunte dal Governo nel suo documento economico per eccellenza.

Lo scambio tra salario e benefit è l'elemento guida ormai delle relazioni sindacali, si va rafforzando il secondo livello di contrattazione demandando allo stesso il compito di applicare quanto pattuito in sede negoziale. I risultati di questo processo (irreversibile se resteranno gli attuali rapporti di forza che depongono a sfavore di una pratica sindacale conflittuale e di classe) si inizieranno a comprendere nei prossimi anni, passata la ubriacatura mediatica.

Benefit e welfare aziendale vanno di pari passo con le forme di previdenza  e sanità integrativa. Il lavoratore sempre piu' indebitato viene indotto a scambiare salario con prestiti dell'azienda (per tappare i buchi, pagare rate del mutuo o della macchina, per semplici cure mediche) o con l'uso della macchina aziendale (perchè anche il mantenimento dell'autovettura sta diventando troppo oneroso come dimostrano i sempre piu' numerosi casi del mancato pagamento del bollo o dell'assicurazione) . E' anche possibile, e consigliato in molti casi, devolvere i premi di risultato alla previdenza complementare cogestita con Cgil Cisl Uil , oppure con l'assistenza sanitaria.

Ma all'orizzonte si intravede anche lo scambio tra premio e quote azionarie aziendali con il pericolo che l'oscillazione del titolo in Borsa polverizzi il salario di secondo livello nell'arco di pochi attimi. Uno scambio diseguale tra la fatica di un anno e l'attimo in cui le azioni vendute con la promessa di un affare subiscono un tracollo che polverizza i tuoi soldi. Anche questo è welfare aziendale.

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