La lenta erosione del potere contrattuale negli enti locali.... Grazie a Cgil Cisl Uil

Cgil Cisl Uil raccontano di un contratto nazionale delle autonomie locali con maggiore potere di contrattazione.

Ma come stanno le cose?
Intanto molte delle materie rinviate alla contrattazione integrativa decentrata non prevedono alcun potere di veto del sindacato, anzi in caso di mancato accordo l’amministrazione andrà avanti da sola con l’atto unilaterale. Ci saranno poi tempi ristretti per arrivare ad un accordo, anzi andare oltre un tempo prestabilito potrebbe dare adito all’Amministrazione di decidere da sola o adottare degli atti provvisori proseguendo nella contrattazione. Insomma il limite dei 45 giorni con eventuale proroga di altri 45 sarà il tempo entro cui trovare accordo, se no l’Amministrazione procederà da sola.
Abbiamo scritto che la premialità, o performance, entra anche nel contratto nazionale e non ci pare un gran risultato visti i risultati ottenuti negli enti con valutazioni difformi e discrezionali che hanno diviso i lavoratori senza portare alcun beneficio ai servizi pubblici.

Alla contrattazione decentrata viene demandato il compito di individuare i criteri per la definire le somme destinate a performance, reperibilità, rischio e Po ma anche progressioni orizzontali e welfare aziendale. Insomma i pochi soldi del fondo non saranno distribuiti con criteri oggettivi stabiliti dal contratto nazionale, le rsu e il sindacato rischiano di essere parte integrante di quel meccanismo che divide i lavoratori mettendoli in conflitto per cio’ che dovrebbe spettare loro per diritto; il salario accessorio. Lo stesso fondo del salario di secondo livello viene ormai chiamato con altro nome, giusto per confondere le idee a lavoratori e lavoratrici sempre piu' confusi.

Il sindacato non è chiamato a contrattare materie sulla organizzazione dei servizi, saremo piuttosto chiamati in causa per elevare i limiti relative alle turnazioni o alla durata settimanale dell’orario di lavoro, sui criteri per la flessibilità in entrata e in uscita, sulla estensione dell’orario multi periodale che era e resta una fregatura per i lavoratori e le lavoratrici , sul tetto relativo agli straordinari . Non ci sembrano materie rilevanti per discutere di orari, carichi di lavoro, attinenza delle mansioni svolte ai profili professionali, la contrattazione avviene solo sulle materie che permetteranno alle amministrazioni di risparmiare sulla spesa di personale.

 Come possiamo parlare, a ragion veduta, di aumento della contrattazione? Le prerogative del datore di lavoro escono rafforzate da questo contratto nazionale, il datore demanda al sindacato la individuazione dei criteri ma il vero potere contrattuale resta saldamente nelle mani dell’amministrazione di turno che avrà maggiore spazio per imporre gli atti unilaterali.

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