I fondi pensione? In arrivo una riforma che li rende sempre meno sicuri e appetibili

 E' stata presentata una proposta di riforma della fiscalità della previdenza integrativa all'interno della Commissione Finanze della Camera presieduta da Luigi Marattin. 

Non è la prima proposta di Riforma che va verso linee di investimento ad alto rischio, la notizia è che nel caso in cui il Testo venisse approvato a rimetterci sarebbero i tanti lavoratori , oggi tra i 50 e i 80 anni, che scelsero nel 2007 linee di investimento a basso rischio.

Piu' rischi e maggiore sarà il tuo guadagno è questa la filosofia speculativa che si cela dietro la Previdenza integrativa che ricordiamo viene finanziata dai lavoratori con il loro tfr scambiato con una rendita pensionistica il cui importo fino ad oggi non è stato superiore agli interessi maturati dal Tfr.

Oggi chi conferisce il  proprio Tfr e deduce i versamenti volontari, avrà una tassazione finale in base al numero degli anni di adesione alla forma di previdenza integrativa: 15% per gli iscritti da non oltre 20 anni, il 9% per quanti aderiranno almeno 35 anni. La riforma istituirebbe una nuova aliquota unica con abolizione del 20% delle plusvalenze o l’aumento dell’imposizione dal 9-15% al 23%?

Tradotto in termini pratici, andremo verso un sistema che privilegerà gli investimenti a rischio e per un anno elevato di anni, una autentica trappola che affida i soldi dei lavoratori alla speculazione finanziaria

I fondi non mettono al rischio i soldi investiti dall'inflazione all'incontrario del Tfr ma ormai sindacati confederali e aziende corrono in direzione opposta raccontando la lieta novella della previdenza integrativa , una novella costruita ad arte per non incrementare le pensioni pubbliche ma ridurne progressivamente l'importo.


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