L'economia cresce ? Aumenta il lavoro precario con la diretta partecipazione del sindacato rappresentativo

 Sole 24 Ore annuncia che le imprese stanno cercando migliaia di addetti per le feste natalizie, lavori a tempo determinato per poche settimane, occupazione a tempo e per antonomasia instabile. 

E arriva il solito lamento imprenditoriale sulla irreperibilità di figure professionalmente formate e già utilizzabili, del resto veniamo da anni nei quali non si è investito in formazione e le conseguenze si toccano con mano. 

Analogo discorso va fatto per le facoltà a numero chiuso sulle quali per mesi abbiamo parlato promettendo, dal Governo, la revisione delle regole di accesso per consentire ai giovani di iscriversi senza alcun tetto sulle immatricolazioni. 

A distanza di mesi la situazione è rimasta invariata, le facoltà sono sempre a numero chiuso con i test di accesso, le tasse universitarie invariate se non addirittura in aumento e le spese per la istruzione non ci sembrano essere tali da parlare di investimenti nella scuola di ogni ordine e grado.

Dopo le roboanti dichiarazioni sulla ripresa economica comprendiamo come la realtà dei fatti sia assai differente, continuano a dominare precarietà e tempi determinati e in Parlamento  è sempre piu' forte la tentazione di cancellare il Decreto dignità per rafforzare il ricorso al tempo determinato. Più che Governo dei migliori andrebbe chiamato Governo della Precarietà.

Il prossimo 31 dicembre infatti scade il termine previsto per le norme di allentamento dei vincoli del decreto dignità sul tempo determinato e crescono i malumori delle associazioni datoriali ma anche di settori del mondo sindacale che a parole , solo a parole, dicono di volere combattere la precarietà.

Il ritorno delle causali per rinnovare i contratti a tempo determinato viene visto come un ostacolo all'occupazione visto che gran parte dei posti di lavoro di nuova creazione risultano instabili e a tempo determinato.

La contrattazione nazionale e alcuni contratti di categoria sono già intervenuti, dal Luglio scorso (in nome di non meglio definite esigenze organizzative che permettono alle aziende di ricorrere ampiamente a contratti precari) per addolcire e limitare le causali e in questa ottica si muoveranno numerosi rinnovi contrattuali. 

Il ruolo del sindacato è quello in sostanza di favorire la precarietà come una sorta di riduzione del danno (meglio lavori a tempo e mal pagati della disoccupazione). I dati della Banca d'Italia parlano di 460 mila posti di lavoro a tempo determinati su circa 600 mila di nuova creazione, la ripresa economica si costruisce sulla precarietà salariale e contrattuale con la attiva compartecipazione dei sindacati. E così si costruisce non tanto la pace sociale ma lo sfruttamento.

Ps da il sole 24 Ore di lunedi' scorso

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