Pubblica amministrazione e servizi pubblici: iniziano i lavori e i processi di ristrutturazione

 I contratti pubblici hanno un ruolo strategico nella fase di rilancio e nella sfida della sostenibilità. Regole e funzionamento vanno perciò ripensati secondo criteri di risultato, trasparenza e legalità.


E' quanto troviamo scritto su Lavoce.info a proposito del convegno organizzato dall'Università di Saragozza ( I Congresso Internazionale - Pixelware)   nel Novembre scorso al quale hanno partecipato anche esperti italiani.

Quando parliamo di ripensare la pubblica amministrazione il rischio principale è quello di cadere nei luoghi comuni sovente alimentati anche da Ministri e politici (fannulloni, smart working inteso come vacanza e amenità del genere). 

La crisi pandemica impone processi riorganizzativi anche per la Pa, arriveranno soldi dalla Ue, saranno allentati i tetti imposti alla spesa ma la merce di scambio resta oscura perfino ai lavoratori e alle lavoratrici pubblici.

In questi giorni, siamo ai primi di Dicembre, sono in corso le trattative per rinnovare il primo contratto nazionale della Pa, quello degli statali con aumenti del tabellare veramente irrisori e innovazioni che vanno dalla nascita dell'area quadri fino alla riscrittura della declaratoria dei profili professionali, argomenti mai discussi nelle assemblee della forza lavoro. Da una parte non si recupera il potere di acquisto perduto nei nove anni di blocco di inizio secolo, dall'altra le assunzioni annunciate risultano ancora assai inferiori alle uscite per raggiungimento dei requisiti previdenziali.

Stanno poi scaricando sulla contrattazione di secondo livello istituti contrattuali dei quali decidere importi e criteri di assegnazione senza prima averli adeguatamente finanziati con l'incremento del fondo della produttività.

Sul fronte assunzioni migliaia di precari resteranno fuori dalle stabilizzazioni che per altro non sono neppure all'ordine del giorno dell'agenda sindacale.

I posti di lavoro di nuova creazione saranno funzionale non alla erogazione dei servizi ma al raggiungimento degli obiettivi del Pnrr, lo scorrimento delle graduatorie concorsuali resta fortemente avversato dal Ministro Brunetta.

Fin qui abbiamo descritto i fatti salienti della contrattazione al ribasso in corso d'opera, proviamo invece ad analizzare gli atti del convegno che risponde agli obiettivi dell’Agenda 2030 (ONU Italia La nuova Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (unric.org))

Come sarà possibile recuperare potere di acquisto e di contrattazione con i prossimi contratti pubblici? Missione impossibile, i rinnovi dovranno essere solo funzionali agli obiettivi della Ue che sono ben diversi dai nostri.

Se Italia e Spagna sono destinatari della  maggiori parte dei fondi europei Nex Generation, sarà richiesta una spesa minore e selettiva a partire dal prossimo rinnovo contrattuale . Evitiamo di soffermarci invece sui veri luoghi comuni mainstream,  trasparenza e redicontazione, investimenti e formazione che in Italia è da sempre carente fino alla smobilizzazione degli investimenti.

L'Ue ha preso atto che la cultura del falso merito, la performance, dalla quale dipende l'erogazione del salario di secondo livello, non è più sufficiente, bisogna rivedere i criteri di spesa, renderli assai selettivi per favorire alcune figure professionali e definire gli ambiti dove collocare la Pa del domani anche a costo di favorire processi di esternalizzazione di tanti servizi giudicati non strategici.

Quali sono allora gli obiettivi da perseguire nell'agenda dettata dalla Ue?

1. I fondi europei e nazionali  per la ripresa sono finalizzati ad alcuni settori produttivi e la Pa dovrà adoperarsi per la celere erogazione di questi fondi  piegando il pubblico ai dettami del mercato e ai desiderata padronale. Tutti gli altri servizi in sofferenza possono attendere, non rappresentano una priorità nell'agenda europea.

2. Servono regole semplici e chiare per gestire queste risorse, massima attenzione ai progetti, ai finanziamenti verso il privato, responsabilizzazione delle figure apicali da premiare poi con la produttività di tutti, evitare il ricorso a contenzioni giudiziari nel caso di appalti e gare, favorire gli affidamenti diretti e il subappalto, ricorrere anche ad acquisti locali evitando il ricorso a gare lunghe e a centrali di committenza troppo grandi. Non una parola viene spesa sulla forza lavoro negli appalti...

3 Modificare i contratti esistenti rafforzando il secondo livello di contrattazione

4 Affrontare preventivamente la corruzione che rappresenta un problema da risolvere perchè di ostacolo ai supremi interessi del mercato anche per favorire il sorgere di una classe imprenditoriale libera dai vecchi vizi. A tale scopo saranno favorite nuove norme atte a semplificare le procedure e alleggerire i sistemi di controllo, come questi interventi potranno essere conciliabili con la lotta alla corruzione è tutto da dimostrare.

5 Sostituzione di personale contrattualizzato con esponenti di associazioni e società civile ove possibile ovviamente

6. Un'ulteriore deregolamentazione in materia di appalti, riforma della stessa contrattazione pubblica

7. La  stretta collaborazione tra pubblico e privato a partire dall’utilizzo delle risorse europee. 

Su questi argomenti si scatenerà il dibattito sindacale nei prossimi mesi? Nutriamo seri dubbi, da parte nostra siamo certi che prima di subire i processi di ristrutturazione dovremmo sforzarci di comprenderli e quanto accadrà alla pubblica amministrazione e ai servizi pubblici meriterebbe la massima attenzione

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