Esternalizzare le biblioteche crea solo precariato

Con anni, troppi, di ritardo prendiamo atto che la esternalizzazione delle biblioteche è destinata solo a produrre precariato. Va detto con estrema chiarezza visto che anche la biblioteca comunale di Pisa sarà probabilmente destinata a questo infausto destino.

Per favorire le esternalizzazioni non vengono banditi concorsi per figure specializzate con laurea in biblioteconomia o corsi di studio "equipollenti", non viene sostituito il personale in uscita, si riducono nel corso del tempo gli organici e gli orari di apertura, causa covid non vengono più organizzati eventi pubblici come presentazione di libri, si rinuncia anche ad attività on line che potrebbero mantenere un legame affettivo e sostanziale tra utenza e biblioteca.

L'assessore Magnani tace e si sottrae al confronto perfino nelle commissioni consiliari, da due mesi attendiamo infatti una data per entrare nel merito del futuro, se esiste , della SMSBIBLIO.

Si creano le condizioni favorevoli alla esternalizzazione, parziale per cominciare, del servizio con l'assenso anche del personale che alla fine s\ragiona per la riduzione del danno (meglio esternalizzare che non avere personale).

Allora dovrebbe essere di insegnamento la vertenza fiorentina dei lavoratori precari delle Biblioteche, riportiamo quanto scritto nella loro pagina fb per trarre spunto da quanto già accade in alcune città, scenari che si ripeteranno all'ombra dellaTorre Pendente

I continui cambi di appalto determinano per tutti il peggioramento delle condizioni salariali e lavorative, si stanziano meno soldi che portano al taglio di ore e alla trasformazione dei contratti da full a part time

Le amministrazioni smentiscono i tagli ma poi al momento di siglare i nuovi orari di lavoro si capisce cosa accadrà con la sostanziale diminuzione quantitativa e qualitativa dei servizi bibliotecari e archivistici f
Il piano occupazionale o di fabbisogno di personale al comune di Pisa prevederà assunzione di bibliotecari? Non esiste alcuna risposta , nel frattempo non è stato coperto il turn over dei dipendenti comunali andati in pensione nel corso degli anni.

Scelte inique o perfino scellerate che confutano i luoghi comuni sulla Cultura come “leva per uno slancio economico e sociale”

Manca allora
- un impegno politico per tutelare le tenute occupazionali e salariali
- la garanzia di mantenimento di tutti i servizi attualmente in essere, anzi il ripristino dei vecchi servizi a partire dal ripristino dell'originaria dotazione organica
- una progettualità concreta dei servizi bibliotecari e archivistici per il prossimo futuro, che tenga conto delle professionalità acquisite dopo anni di precariato e questo discorso vale soprattutto per le biblioteche delle scuole di eccellenza della città di Pisa

CUB PISA

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