L'ordo liberismo Ue risponde alla crisi pandemica

 L’Europa è uscita con le ossa rotte dopo decenni di ortodossia neoliberale che hanno ridotto il potere di acquisto dei salari e delle pensioni, innalzato l'età pensionabile riducendo gli investimenti sociali con un welfare del tutto insufficiente. La libera circolazione dei capitali ha finito con il ripercuotersi negativamente sulle condizioni di vita delle classi meno abbienti attaccati anche dai processi di privatizzazione e delocalizzazione produttiva. Al contempo la capacità di risparmio delle famiglie si è ridotta a tal punto che senza due o tre mesi di stipendio molte finirebbero nella povertà assoluta . La crisi di sistema è dovuta alla sovrapproduzione e acuita dalla impossibilità di accrescere i consumi per quanti a stento arrivano a fine mese o sono costretti\e a indebitarsi pesantemente per continuare a viver

In questi scenari l'arrivo del Covid ha ampliato gli effetti della crisi con la Ue che ha allentato i parametri di Maastricht che ben presto torneranno in funzione come autentici spettri che che si aggireranno nel vecchio continente. L'elezione , in Italia, del Presidente Mattarella, dopo un vergognoso teatrino in Parlamento, dimostra come le principali cariche dello Stato siano ormai decise, nelle segrete stanze della Nato, della Bce, nell'ossequioso rispetto dei parametri di Maastricht, nella sudditanza verso le servitù militari ed economiche. L'asse Mattarella _Draghi rappresenta la soluzione migliore per mantenere inalterati gli equilibri interni al capitalismo europeo e fa dell'Italia un paese sotto costante osservazione, troppo grande per fallire ma bisognoso di cure ordoliberiste.

Contrariamente a quanto asserito da qualche analisi mediatico non siamo davanti al tramonto della politica ma alla  ridefinizione del ruolo stesso della politica, ii tradizionali partiti non sono più capaci di svolgere alcun ruolo di mediazione e devono cedere i posti nevralgici del potere a figure tecniche ,espressione dei gruppi dominanti, alle quali far pervenire il loro voto in Parlamento.

Le disuguaglianze sociali ed economiche in continua crescita , come accade nei periodi di crisi si alimentano le disparità economiche e resta fermo l'ascensore sociale, la insicurezza del lavoro è parte integrante di quella insicurezza sociale sottoposta al rigido controllo dei dispositivi sociali ricorrendo ove serva alla repressione del dissenso. Dirimente è stato il ripristino dei licenziamenti collettivi con una vergognoso accordo con i sindacati ai quali saranno accordati i classici contentini come la firma dei contratti nella Pubblica amministrazione. 

Ma su alcuni temi non ci saranno aperture e ascolto delle parte sociali , dalle pensioni al fisco, dalle leggi in materia di lavoro fino al welfare. Mentre l'Ue sta cercando di uscire da due anni di emergenza pandemica, e lo farà nel rispetto dei dettami ordoliberisti, per superare la crisi e deviare l'attenzione di massa su altri obiettivi si va facendo strada il neo Keynesismo di guerra ossia la coalizione contro la Russia di Putin che si dice voglia aggredire l'Ucraina.

Non è possibile comprendere cosa stia avvenendo oggi in Ucraina senza prima guardare al Donbass, al progressivo accerchiamento della Nato alla Russia e alla Cina dettato da ragioni economiche e non certo da spinte umanitarie.

Per assoldare l'opinione pubblica europea nella schiera degli amici della "libera" Ucraina stanno già raccontando incredibili bugie sull'aumento delle tariffe, sono in realtà dominanti gli interessi legati ai corridoi energetici che poi investono anche il Sud Mediterraneo.

L'Italia è un paese dove migliaia sono i procedimenti penali a carico dei movimenti sociali e sindacali, nel silenzio della pandemia sono arrivati non solo dispositivi autoritari del tutto inutili a fronteggiare la pandemia ma anche denunce a carico di lavoratori, attivisti sociali . L'Italia è zona di guerra anche in tempo di pace, basta guardare a come stanno ristrutturando le basi Usa e Nato per consentire il rapido trasporto della logistica bellica e delle armi nelle varie zone calde del mondo, il ricorso alla guerra per superare la crisi di sistema è sempre uno strumento utile e necessario per la difesa degli interessi capitalistici che al loro interno portano avanti la loro guerra di classe contro i lavoratori e le lavoratrici  con il ripristino dei licenziamenti collettivi, i processi di delocalizzazione e il progressivo smantellamento delle conquiste avvenute con le lotte operaie.

La guerra contro la classe lavoratrice ha già prodotto legislazioni favorevoli per i dominanti (la liberalizzazione del subappalto per dirne una) abbattendo il potere di acquisto e di contrattazione, riducendo gli spazi di agibilità e di democrazia. 

E' proprio la Ue Ordo liberale a uscire rafforzata dalla pandemia, non certo le istanze sociali avanzate.

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