La gestione della pandemia? Profitti , disuguaglianze e PNRR

E' tempo di affrontare, e  di conseguenza contrastare, la gestione della pandemia da parte del Governo Italiano ricordando che gran parte dei sindacati hanno svolto un ruolo nefasto rispetto ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici come dimostra la supina accettazione delle regole datoriali nell'accordo per il ripristino dei licenziamenti collettivi.

In questi due anni i protocolli sulla sicurezza o si sono dimostrati inefficaci o non sono stati mai presi in considerazione se non ottemperando ad obblighi formali e generici,  sono serviti sovente alle aziende per ottemperare agli obblighi di legge senza mai entrare materialmente nelle modalità proprie della organizzazione  del lavoro e dei tempi di produzione. Ad esempio non sono state intensificate le pulizie e le igienizzazioni nei luoghi di lavoro, è stata lesinata la distribuzione delle mascherine e dei dpi, si sono tenute aperte realtà produttive anche quando dovevano essere chiuse  per finire con il sostegno  attivo accordato al Green pass che, ricordiamolo,  come misura di contrasto ai contagi si è dimostrata del tutto inefficace essendo nato per ben altri motivi.

Il green pass è uno strumento coercitivo di controllo e di limitazione dei diritti ma anche di negazione del lavoro, non è casuale che qualche Tribunale stia mettendo in discussione il fatto che i non vaccinati siano privi di ogni forma retributiva, sospesi senza neppure avere il trattamento economico di base . Per noi il problema non è rappresentato dai vaccini  o meglio dalla loro accettazione o negazione, i vaccini per altro escludono i paesi piu' poveri e ce ne sono alcuni di produzione russa, cinese, cubana che non sono mai stati presi in considerazione dalle autorità incaricate della certificazione.

Nel frattempo sarebbe opportuno conoscere non solo i dati relativi ai morti per il virus ma anche quelli che riguardano pazienti per i quali sono venute meno le prevenzioni  a causa dell'intasamento degli ospedali che oggi hanno un quarto dei posti letto in meno di quanti ve ne fossero 40 o 50 anni fa.

Le assunzioni in sanità sono del tutto insufficienti restando vigenti i tetti di spesa che rendono impossibile la sostituzione del personale mancante e anche su questo i sindacati hanno fatto poco o nulla

ll governo Draghi ha approfittato della pandemia per imporre al paese  riforme strutturali  che poi sono imposte alla Bce e dalla Ue anche come contropartita per i soldi del PNRR.

Con la pandemia, dopo qualche mese di blocco, sono stati ripristinati i licenziamenti collettivi e gli sfratti, cosi' facendo hanno preso vigore privatizzazioni e delocalizzazioni produttive, sono stati rafforzati gli strumenti di repressione  del dissenso nei luoghi di lavoro e in ambito sociale.

Allo stesso tempo registriamo una perdita del potere di acquisto dei salari e delle pensioni con aumento spropositato delle bollette e dei generi di prima necessità. Anche i fondi destinati al welfare, alla istruzione e alla sanità sono in calo al contrario delle spese militari. 

In questi scenari la introduzione del foglio verde è stato strumentale non per combattere la pandemia ma per imporre misure draconiane, dividere la forza lavoro tra vaccinati e non senza accrescere le spese sanitarie che saranno diminuite nei prossimi anni per non parlare della aziendalizzazione della sanità.

A partire dal prossimo 15 Febbraio saranno poi inaspriti i controlli del certificato verde per  lavorare, per accedere ai locali pubblici o sui mezzi pubblici. 

Per due anni hanno scaricato la responsabilità della pandemia sui comportamenti individuali come se il distanziamento fosse la soluzione da privilegiare rispetto al potenziamento della  medicina di base e preventiva o rispetto ad una gestione del lavoro, delle Rsa completamente diversa e basata sulla cura della persona.

E oltre a tutto cio' sono stati cancellati i fondi INPS per la quarantena, a conferma che le conseguenze sociali ed economiche della pandemia sono scaricate sulle classi lavoratrici senza dimenticare tutti quei migranti ai quali è negato il riconoscimento della vaccinazione perchè nei loro paesi utilizzano vaccini non riconosciuti dall'Ema 

L'obbligo vaccinale per i cinquantenni di fatto annulla anche il Green pass di base con cui si poteva accedere ai luoghi di lavoro pur sapendo che i tamponi rappresentano uno strumento di accertamento ben piu' efficace.

Non si tratta allora di contrapporre vaccinati e non vaccinati, è necessario invece aprire un confronto sulla gestione della pandemia, su come intendiamo ricostruire una sanità pubblica e universale a partire dal ruolo della medicina di base e preventiva , occorre invece ampliare quelle tutele collettive ed individuali negate nei due anni di pandemia al pari dei diritti sociali.

E per farlo occorre onestà intellettuale e la volontà di non nascondersi dietro a stereotipi e frasi fatte.



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