FMI SULL'ITALIA:TEMPO DETERMINATO E CONTRATTI PART TIME SONO LA VERA CAUSA DELLA PERDITA DI PRODUTTIVITà
Un documento del FMI analizza la distribuzione dei livelli di retribuzione e delle variazioni salariali tra il 1985 e il 2016.
E i risultati di questo studio smentiscono la vulgata ufficiale secondo la quale la perdita di produttività del lavoro in Italia sia causata dalla assenze di riforme e dell'ammodernamento tecnologico e produttivo. Le cause sono invece legate alla precarietà del lavoro giusto a ricordare che i luoghi comuni diffusi ad arte da padronato e stampa sono diventati assiomi incontrovertibili per gli stessi sindacati.
Crescono le disuguaglianze che si sono accentuate negli ultimi 3 anni. I dati elaborati dal Fmi documentano come le riforme del mercato del lavoro negli anni che hanno attraversato l'ultimo decennio del secolo scorso e la prima decade dell'attuale abbiano alimentato il lavoro precario in tutte le sue forme e soprattutto tempo determinato e part-time. L'aumento del lavoro part time è alla base della crescita della disuguaglianza salariale a cui si aggiunge la instabilità occupazionale che poi si ripercuote negativamente sui contributi previdenziali (e le future pensioni) e sugli stessi introiti statali per quanto concerne la tassazione.
Part time e volatilità del lavoro sono la causa del ritardo dell'Italia, si riducono le ore lavorate settimanali e lo stesso numero di settimane lavorate durante l'anno.
I contratti a tempo determinato non sono allora il trampolino di lancio per una occupazione stabile ma diventano la regola e non l'eccezione in un mondo del lavoro sempre piu' precario. La perdita della produttività del lavoro in Italia è quindi causata dal tempo determinato e dai contratti part time.
Il documento FMI :
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