A VICENZA PER BOICOTTARE ISRAELE, LA NATO E L’AUTORITÀ PALESTINESE
A VICENZA PER BOICOTTARE ISRAELE, LA NATO E L’AUTORITÀ PALESTINESE
Parteciperemo alla manifestazione del 20 gennaio a Vicenza, ma non aderiamo alla chiamata. Infatti, la sedicente “comunità palestinese d’Italia” ha chiamato una manifestazione nazionale a Vicenza per contestare la presenza israeliana alla fiera orafa. Vogliamo sottolineare che è stata chiamata una manifestazione nazionale senza sentire tutte le altre realtà palestinesi, modalità da sempre utilizzata dal rappresentante di questa presunta “comunità palestinese d’Italia”.
È stata chiamata dal presidente della “comunità palestinese di Roma”, Yousef Salman, che, oltre ad essere un aperto sostenitore della politica di Oslo, e quindi anche dei due stati per due popoli, ha più volte mostrato di non tenere all’unità del popolo palestinese, ma soprattutto di non rappresentare in nessun modo le sue istanze. Yousef Salman, pochi giorni prima della manifestazione nazionale che abbiamo organizzato a Roma il 28 ottobre, ha rilasciato un’intervista in cui, dopo aver rivolto una serie di accuse infamanti alla resistenza, afferma: «Hamas ha combinato tutto il disastro! Hamas oltretutto non rappresenta il popolo palestinese, il mondo sa benissimo chi rappresenta il popolo palestinese».
Chi dovrebbe rappresentare la causa palestinese?
La “comunità palestinese d’Italia” non rappresenta assolutamente né i palestinesi né le comunità palestinesi in Italia, essendo tra l’altro guidata da un presidente autoproclamato e non eletto da nessuno, esattamente come Abu Mazen. Non può in alcun modo rappresentarci chi si è recato a Sora e, ad una manifestazione in cui veniva richiesta la pace, ha tenuto in mano uno striscione con scritto: «Né con Netanyahu né con Hamas». Mettere sullo stesso piano oppressi ed oppressori è disgustoso, soprattutto se a farlo è chi si proclama rappresentante dei palestinesi. Contestare la presenza israeliana alla fiera orafa è sacrosanto, ma non è l’unico obiettivo a Vicenza. Qui c’è anche la Caserma Chinotto, sede CoESPU (Centre of Excellence for Stability Police Units), dove viene addestrata dalla NATO la polizia dell’Autorità Palestinese, ovvero del governo collaborazionista che sta dietro la “comunità palestinese d’Italia”.
Il nostro popolo sta subendo un vero e proprio genocidio, i numeri dei morti e dei rifugiati hanno addirittura superato quelli del ‘48. I rifugiati nel ‘48 erano 750,000, oggi a Gaza ci sono 1,8 milioni di profughi costretti ad abbandonare le proprie case. La “Nakba”, il processo di pulizia etnica cominciato nel 1948, avanza sotto gli occhi di tutto il mondo. Noi non parliamo di una seconda Nakba ma di “Nakba continua”. Perciò non possiamo più condividere gli spazi politici con chi nemmeno in questo momento smette di collaborare con il nemico, con chi rappresenta in Italia l’Autorità Palestinese, con chi si fa promotore di Oslo, di quell’atto di alto tradimento che ci ha portati ad un secondo grande genocidio nel 2023. Abbiamo più volte ribadito l’unità del popolo palestinese: il popolo palestinese è unito nel segno della resistenza. Chi invece ha scelto la via del collaborazionismo, ben prima del 7 ottobre, si era già allontanato dalla nostra comunità.
Come movimento attivo e in lotta per la liberazione della nostra Terra, la Palestina storica, non intendiamo scendere a nessun compromesso, né mediatico, né dialettico, fatto sulla pelle del nostro popolo. Il popolo palestinese vuole la LIBERTÀ, e NON una pace ingiusta. Per troppo tempo abbiamo lasciato correre, perché abbiamo ritenuto che il sionismo fosse il nemico più importante, ma ora, dopo più di tre mesi di massacro continuo, non possiamo più accettare certi discorsi, non possiamo più accettare accomodamenti con chi, anche nella tragedia, continua a tradire la causa giusta del nostro popolo. Lo dobbiamo ai martiri, lo dobbiamo a chi sta sacrificando la propria vita per la libertà. La retorica della pacificazione, la retorica dei due stati, la retorica di Oslo è morta molto prima del 7 ottobre, e il suo cadavere ha le mani sporche di sangue. Boicottiamo la presenza israeliana alla fiera orafa di Vicenza, boicottiamo la NATO e l’addestramento della polizia dell’AP nella Caserma Chinotto, sono tutti aspetti identici dello stesso sistema coloniale sionista, lo tengano a mente coloro che sono solidali con la Palestina.
CON LA RESISTENZA FINO ALLA VITTORIA! NÉ CON ISRAELE NÉ CON L’AUTORITÀ PALESTINESE
Giovani Palestinesi d’Italia – GPI Unione Democratica Arabo Palestinese - UDAP
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