Licenziamenti di massa in UPS
Tagli occupazionali in UPS USA e non solo
Ups annuncia negli Usa 12 mila licenziamenti proprio nel momento
in cui i margini di profitto della multinazionale sono rimasti praticamente
invariati assicurando lauti dividendi tra gli azionisti.
I licenziamenti collettivi stanno arrivando in gran numero e in
ogni settore industriale e non solo nell'industria automobilistica
Gli esuberi riguardano ormai anche settori che in questi anni
avevano registrato grandi utili e aumento della forza lavoro ad esempio i
settori ad alta tecnologia, riguardano le multinazionali dell’informatica e
secondo il sito web layoffs.fyi, nel primo mese dell'anno sono
stati eliminati oltre 25.000 posti di lavoro dopo gli oltre 260.000 del 2023.
I licenziamenti riguardano non solo la forza lavoro con mansioni
più basse ma anche i colletti bianchi, ove esistono alternative ai tagli si
offrono, pardon si impongono, compromessi al ribasso con nuovi contratti
sfavorevoli, tagli di ore e salariali, riduzione dei turni, mancata conferma
degli interinali e dei contratti a tempo determinato per i quali era previsto
il passaggio all’indeterminato.
Negli Hub di Ups i tagli riguardano soprattutto magazzinieri e
autisti che andranno ad aggiungersi ai 12.000 già annunciati.
Questi licenziamenti sono i primi risultati degli accordi
sindacali dei mesi scorsi e dei processi di automazione, dell’avvento di
tecnologie emergenti che andranno a tagliare la forza lavoro. In alcuni siti
produttivi i robot hanno preso il posto della forza lavoro, per queste ragioni
i numeri reali dei licenziamenti sono destinati a crescere di giorno in giorno
Non si
tratta di combattere le nuove tecnologie con un approccio luddistico ma
prendere atto che i processi di automazione se gestiti dal capitale, come è sempre
del resto avvenuto, finiscono con il tagliare la forza lavoro utilizzando i
processi tecnologici solo per ridurre i costi ai minimi termini evitando
scioperi, cali di produzione …
I
dirigenti sindacali statunitensi erano da mesi al corrente dei tagli
occupazionali, eppure hanno scelto di smobilitare i lavoratori mesi or sono
vendendo qualche accordo di sito come una grande conquista, come del resto
accaduto nella vertenza delle aziende meccaniche.
I
licenziamenti in Ups non sono il prodotto di una perdita di competitività
dell’azienda o del calo dei profitti, l’azienda ha realizzato profitti record
nel 2022 e l’anno successivo c’è stata solo una lieve flessione rispetto ai
risultati eccezionali dei 12 mesi precedenti. L’introduzione di nuove tecnologie spinge le
multinazionali a tagliare posti di lavoro in maniera crescenti nei prossimi
anni. Per questo fare i conti con la transizione energetica e i processi di
digitalizzazione diventa una priorità assoluta per le forze sindacali e la
forza lavoro.
L’
aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve aveva vari obiettivi tra i
quali impedire una forte rivendicazione salariale e dei miglioramenti contrattuali dopo anni di
bassi salari , di precarietà e di esponenziale crescita dei margini di profitto
In un
solo anno i licenziamenti sono aumentati di circa 141 mila unità e nel primo
mese del 2024 ci sono decine di migliaia di esuberi nel settore dei trasporti,
magazzinaggio e servizi pubblici.
Quanto
accade oggi negli Usa ben presto si verificherà in Europa, è solo questione di
tempo.
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