INTIFADA.....
FERMIAMO IL GENOCIDIO E LA PULIZIA ETNICA IN PALESTINA
SABATO 13 GENNAIO ore 15,00 Largo Cairoli
ancora in piazza in solidarietà con il popolo palestinese
14° sabato di mobilitazione contro il GENOCIDIO e la PULIZIA ETNICA in Palestina!
Questo è il quattordicesimo appello alla partecipazione che facciamo girare in vista delle iniziative in sostegno del popolo palestinese e ci scusiamo delle possibili inevitabili ripetizioni ma, ogni volta, lasciamo che la nostra enorme rabbia trovi nuove parole per denunciare ed opporsi alla volontà sionista di GENOCIDIO del popolo palestinese.
A questo proposito, abbiamo cercato e trovato immagini simili nel passato e infatti nell'ultima indizione per il corteo di sabato scorso ricordavamo lo stadio di Gaza, con i suoi prigionieri in ginocchio davanti alla bandiera di israele, bendati, denudati e torturati, paragonandolo allo stadio di Santiago del Cile dove il generale fascista e golpista Pinochet aveva rinchiuso gli oppositori politici al colpo di stato del 1973. Abbiamo anche ricordato la strage nazista nel ghetto ebreo di Varsavia nel 1943 contro chi si rivoltava allo sterminio del popolo ebraico e al disegno suprematista del nazismo. Ora vorremmo riportare alla memoria di chi ci legge, il bombardamento di Guernica nell'aprile del 1937, quando i nazisti e fascisti italiani decisero di annientare la popolazione civile Basca radendo al suolo la città basca di Guernica come monito alla Resistenza Antifascista Repubblicana.
Quell' eccidio della popolazione civile, il primo della Seconda guerra mondiale che sarebbe a breve scoppiata, fu di tale portata e pianificato come tale che il pittore Pablo Picasso le dedicò un suo famosissimo quadro che ne raffigurava la distruzione.
"Guernica" Pablo Picasso maggio 1937
Guernica ha infatti lasciato il segno nella storia dei movimenti operai di tutto il mondo e furono circa 3000 le vittime della barbarie nazista e fascista.
In questo momento però, proprio mentre scriviamo, sta salendo il crudo conteggio del numero delle vittime a Gaza e in Cisgiordania che arriveranno purtroppo prestissimo ad un numero 10 volte superiore (30.000) nel caso non si fosse già raggiunto nel calcolo ad ora impossibile dei corpi straziati ancora sotto le macerie delle bombe sioniste.
Con la miserabile complicità di governi servi e nel silenzio di un mondo asservito al profitto e agli interessi dell'imperialismo.
Ma il massacro della popolazione civile dilaniata dalle bombe israeliane-sioniste di Gaza definisce un nuovo concetto di umanità.
Sabato scorso alla fine del corteo, una ragazza Palestinese dal palco invitava la comunità mondiale a stracciare ogni convenzione e ogni trattato sul rispetto della vita umana.
Perché è la disumanità ad essere regola e legge in Palestina.
Perché ogni governo mondiale si è sostanzialmente inginocchiato davanti all'imperialismo u.s.a. e al suo alleato israele che sta applicando la STRATEGIA NAZISTA DEL GENOCIDIO del popolo Palestinese.
Un GENOCIDIO scientificamente pianificato a Gaza insieme alla PULIZIA ETNICA nei territori occupati in Cisgiordania ad opera dei coloni protetti militarmente dall'esercito occupante
Un GENOCIDIO reso possibile dalla presenza militare u.s.a., ormai forza belligerante attiva per l'impegno profuso nella copertura politica e militare degli assassini sionisti nello scacchiere mediorientale.
Ma proviamo ora a ragionare su quanto sta emergendo in questi ultimi giorni.
Dal New York Time e dalla stessa stampa israeliana emergono accuse ben sostanziate al criminale Netanyahu per essere stato messo a conoscenza dell'attacco della Resistenza Palestinese del 7 ottobre.
Non siamo ora in grado di affermare con certezza se la cocente sconfitta israeliana sia da attribuire all' incapacità di leggere i dati che segnalavano la crescita della capacità militare Palestinese o ad una scientifica pianificazione politico-militare di una immediata risposta devastante e definitiva; ma certamente la sconfitta militare, la rottura del mito dell'invincibilità della criminale macchina da guerra israeliana e l'inviolabilità israeliana è stata gestita come "scusante" per la SOLUZIONE FINALE del popolo Palestinese.
Un altro dato su cui ragionare: non siamo complottisti e non sappiamo se questo corrisponda, in pieno o in parte, alla verità ma, da agenzie di informazione medio-orientali, stanno uscendo voci di un piano di costruzione israeliano di un secondo canale che dal Mar Rosso possa passare per una Gaza senza più Palestinesi.
Un canale intitolato al terrorista "Ben Gurion", primo ministro israeliano fieramente sionista dal 1948 al 1953.
foto canale ben gurion
Una via marittima di passaggio aperta ai traffici mondiali che possa togliere al canale di Suez, e di conseguenza all' Egitto, vantaggi economici e peso politico, così che israele possa acquistare sempre più importanza dal punto di vista del commercio e dell'economia mondiale.
Vogliamo ripeterlo, non siamo complottisti, ma l'espansionismo sionista troverebbe una nuova via commerciale con la quale espandersi magari implementando l'estrazione di gas dai giacimenti al largo di Gaza, rubate ai Palestinesi, insieme alle grandi multinazionali petrolifere e del gas dell' alleato u.s.a.
Motivazioni economiche, colonialismo ed espansionismo quindi come matrice prioritaria del genocidio Palestinese? Certamente in linea di principio e anche materialmente, ma non solo. Israele ha infatti una sua caratterizzazione ideologica che va oltre il dna imperialista condiviso dai protettori u.s.a. determinato dal modo di produzione capitalistico, e questa sua specificità si chiama SIONISMO.
La teoria sionista interpreta la religione ebraica traghettandola verso l'apologia di un suprematismo di una "grande israele" che deve scacciare il popolo Palestinese dalla sua terra per impadronirsene. Un popolo senza terra (quello ebreo) per una terra senza popolo !!! Questa è la teoria sionista.
Peccato che su quella terra convivesse pacificamente un popolo con diverse religioni e sono 75 anni che i palestinesi vivono sotto occupazione militare.
Sionismo vuol dire colonialismo, vuol dire suprematismo, vuol dire razzismo, vuol dire fondamentalismo religioso. Il sionismo è basato, in sintesi, sul GENOCIDIO e sulla PULIZIA ETNICA del popolo Palestinese.
Ed è quindi genocida, inaccettabile e disumana ogni proposta di DEPORTAZIONE del popolo Palestinese (Congo?) per assecondare le aspirazioni confessionali, ma basate su un pressante espansionismo economico, dell'estremismo ebraico della borghesia israeliana e dei coloni.
Il ministro della sicurezza nazionale Ben Gvir distribuisce armi ad Ashkelon
È quindi genocida il nuovo disegno di importare mano d'opera indiana (ovviamente con contratti schiavistici) da inserire nell'economia israeliana in sostituzione dei 200.000 lavoratori Palestinesi ad ora rinchiusi nei campi di concentramento israeliani.
ANTISIONISMO NON È ANTISEMITISMO!
L'antisionismo è, al contrario, un valore alto di libertà, di antirazzismo, di autodeterminazione.
Il sionismo è il collante ideologico della strategia genocida che utilizza la tragedia storica dell'olocausto per giustificare ogni disumanità contro il popolo Palestinese e approfittiamo per segnalare che, infatti, la comunità israeliana propone di definire antisemita ogni protesta contro israele!
D'altra parte, ormai, il porco sionista netanyahu non accenna più al propagandistico e univoco diritto alla difesa, ma rivendica e si arroga il diritto di Israele di decidere le sorti del popolo Palestinese in dissenso tattico con gli u.s.a. che non vorrebbero che il conflitto si allargasse all'intero medio oriente per la diretta volontà di un israele quasi "fuori controllo" per brama di sangue, revanchismo sulla base di un comprensibile "MAI PIU'" trasformatosi in DIRITTO AL GENOCIDIO nei confronti del popolo palestinese.
Ma ogni sogno sionista si sta infrangendo sull'orgoglio del popolo palestinese e della sua Resistenza.
Il popolo Palestinese non vuole subire un'altra Nakba ed è costretto ad immolare la vita di decine di suoi figli/figlie e martiri in questa Resistenza.
Chiudiamo questo quattordicesimo appello, con un invito alla riflessione sul fatto che solidarizzare con il popolo Palestinese, combattere la violenza valoriale e militare sionista, opporsi ai piani di egemonia mondiale di qualsiasi polo imperialista, e in questo caso specifico dell'imperialismo u.s.a., vuole dire anche farsi carico di un'opposizione frontale di classe al nemico di casa nostra; al governo meloni-salvini, utili servi idioti del comando politico-militare u.s.a./nato.
Un governo che saccheggia la spesa sociale per un incremento esponenziale delle spese militari per fare fronte ai conflitti decisi a Washington o in altre centrali imperialiste impegnate in uno scontro mondiale tra economie sempre più giocato anche su un piano militare.
Un'accozzaglia di servi straccioni del potere economico, un governo rigorosamente liberista in economia ma rimasto ideologicamente fascista e militarista, che ha ottenuto dall'Europa solo di poter scorporare le spese militari dal rapporto P.I.L.-debito pubblico in funzione del sostegno miliare al governo nazionalista ucraino da una parte e di rilancio della corsa agli armamenti.
E le spese per gli armamenti, infatti, crescono prefigurando un futuro con sempre maggiori guerre. È di questi giorni infatti la notizia che, grazie all’iperattivismo del ministro Crosetto (libro e moschetto) la Leonardo ha stretto un patto di collaborazione con altre imprese europee per la progettazione e la produzione di un nuovo carro armato targato CE e, nel contempo, ha stretto un primo trattato di collaborazione militare con Regno unito e Giappone per lo studio e la messa in produzione di un nuovo caccia da guerra
In questo scenario di corsa agli armamenti e di scontro mondiale tra potenze, di crisi di un modo di produzione e di imporsi di nuovi nazionalismi, si pone la guerra genocida di israele contro il popolo Palestinese. Il nostro modo di essere contro la guerra imperialista è quello di sostenere il popolo Palestinese e la sua Resistenza unita in Palestina e in Italia per il diritto ad esistere a Resistere e per il diritto all'autodeterminazione.
Per questo parteciperemo e invitiamo tutte e tutti a partecipare alla giornata di mobilitazione globale
SABATO 13 GENNAIO ore 15,00 in largo Cairoli a Milano
L'ULTIMO GIORNO D'OCCUPAZIONE SARA' IL PRIMO GIORNO DI PACE.
Una PACE giusta per il popolo Palestinese che ora non può essere lasciato solo. La Palestina ha bisogno di una grande e visibile solidarietà che si deve esprimere con una partecipazione attiva e di massa ai cortei del sabato ma anche con un BOICOTTAGGIO DELL'ECONOMIA ISRAELIANA.
In occasione della giornata di azione globale per la Palestina giriamo la piattaforma delle associazioni e comunità palestinesi in Italia che supportiamo e condividiamo.
CHIEDIAMO:
- La cessazione immediata del genocidio indiscriminato in atto a Gaza e in Palestina.
- Di spezzare l’assedio imposto a Gaza, consentendo l’ingresso immediato degli aiuti umanitari e sanitari.
- Il rispetto delle risoluzioni ONU per il diritto all’autodeterminazione e il diritto al ritorno per i profughi palestinesi.
- La liberazione di tutti i detenuti palestinesi nelle carceri sioniste.
- Ai media di porre fine alla narrativa totalmente appiattita sulla propaganda sionista.
- Al Governo italiano, di sanzionare il progetto criminale sionista, cioè di interrompere le relazioni politiche, economiche e militari che intrattiene con l’entità “d’Israele”, le sue aziende e le multinazionali che fanno affari con l’’apartheid e sulla pelle dei Palestinesi.
Non potrà esserci pace senza la liberazione dall’occupazione sionista!
Intifada fino alla Vittoria!
Le compagne e i compagni del Csa Vittoria
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