Le ragioni dello sciopero: intervista ai delegati sindacali di base
Sciopero al Comune di Pisa. Intervista
ai delegati Cub
Quali sono le
ragioni dello sciopero?
R. Bisogna andare indietro di alcuni mesi ossia quando, estate 2023, alcuni agenti di Polizia Municipale chiedevano il nostro intervento per sollecitare incontri con l’Amministrazione al fine di denunciare un clima pesante all’interno del Corpo e un malessere diffuso. Chiedemmo un incontro al Sindaco che non ebbe risposta. Nelle settimane successive è stata adottata una riorganizzazione della macchina comunale con la nascita di nuove direzioni che accorpavano servizi diversi dal passato e il trasferimento di una quarantina di dipendenti che si vedevano dall’oggi al domani sbattuti in altri uffici senza alcun passaggio di consegne. A seguito di una assemblea del personale, con la partecipazione di quasi la metà dei dipendenti, era deciso lo stato di agitazione dal quale ben presto si è sfilata la Cisl. Siamo in presenza di una scelta, quella della Cisl, in linea con l’arrendevole linea sindacale rispetto al Governo Meloni e il diniego allo sciopero e della mobilitazione come forme di lotta a processi riorganizzativi e perfino ad atti di indirizzo in materia di personale che favoriscono pochi a discapito della stragrande maggioranza della forza lavoro. La Cisl non ha preso posizione sulla riorganizzazione e sulla scomparsa di un dirigente a capo della Pm sostituito da un Funzionario alle dirette dipendenze del Sindaco. Dopo lo stato di agitazione siamo stati nelle commissioni consiliari per cercare una interlocuzione con i consiglieri e lo stato di agitazione è stato temporaneamente sospeso solo per sottoscrivere il contratto decentrato con il quale sono arrivate le progressioni orizzontali, scatti di stipendio inizialmente non previsti, la sola condizione che ci ha portato ai tavoli di trattativa per sottoscrivere una intesa decentrata
E Poi?
E allora perché siete arrivati allo
sciopero?
R Perché al momento di siglare una intesa con i sindacati proponenti lo sciopero l’amministrazione ha presentato una dichiarazione di intenti astratta, senza impegni reali, rinviando l’adozione della nuova turnazione e senza fornire dati sulle progressioni verticali. La dichiarazione è stata pensata per far rientrare in gioco la Cisl silente per mesi e per non definire una intesa politica con i sindacati che avevano costruito la mobilitazione cercando di vanificarne le proposte che rispondono alle istanze del personale ripristinando per altro un rapporto democratico con la base attraverso le assemblee. Siamo davanti a un atto politico che disprezza la democrazia nei luoghi di lavoro adottando un modello di relazioni sindacali che trasformerebbe la Rsu in un corpo estraneo alla forza lavoro.
Per noi questo è inaccettabile come il rifiuto di mettere nero su bianco la necessità di prendere in esame la nostra proposta di turnazione e al contempo fornire numeri sulle progressioni con equa distribuzione tra tutto il personale. Noi andremo allo sciopero e denunceremo alla cittadinanza le posizioni ondivaghe della Giunta di centro destra ricordando che la democrazia nei luoghi di lavoro non si baratta con le briciole
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