UNA GIORNATA DA RICORDARE
da Viareggio riceviamo e pubblichiamo
UNA GIORNATA DA RICORDARE:
per la sentenza, la partecipazione, la solidarietà
Lunedì 15 gennaio: l'udienza di Cassazione-bis (5° grado) per il processo sul disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009
Alle ore 20.45, dopo l'udienza in un'aula angusta e lunghe ore di attesa, la sentenza: respinti i ricorsi degli imputati/condannati che, se accolti, avrebbero indotto alla sospensione del processo e alla prescrizione anche del “disastro ferroviario”, unico reato ancora sussistente, gli altri già prescritti. Sono state “confermate tutte le responsabilità penali e civili già accertate”. Sono colpevoli non ancora condannati definitivamente, tranne uno. Infatti, la Corte ha rimandato, pilatescamente, a un appello-ter per la rideterminazione delle pene di Moretti, Elia e degli altri 10 imputati, permettendo loro di usufruire di attenuanti generiche con riduzione di pena fino a un terzo che potrebbe ridurre le condanne al di sotto dei 4 anni: escamotage per evitare arresti e carcere.
Le porte del carcere si sono aperte, invece, per Soprano, ex AD di Trenitalia, per la conferma della condanna a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni.
In questi anni di processo, grazie alla prescrizione e alle sentenze, come quella di Cassazione (08 gennaio ‘21), sono stati cancellati reati quali “l'incidente sul lavoro”, incendio colposo, lesioni gravissime, omicidio colposo. SOLO la straordinaria mobilitazione popolare, senza tregua, in questi 14 anni e mezzo, ha costretto la magistratura a tenere “lorsignori” sul banco degli imputati e a riconoscere e confermare, per la prima volta, le responsabilità e le condanne di dirigenti e vertici delle società, italiane e straniere.
Lunedì, si è tenuto, davanti alla Cassazione, un presidìo-assemblea, con numerosi interventi dei partecipanti. In diversi sono rimasti fino a tardi, alcuni fino alla sentenza.
Grazie, anche da parte dei familiari, ai tanti presenti: alle realtà sindacali (Cub, Sgb, Cobas Lavoro Privato, Usi), al Coordinamento Macchinisti Cargo (CMC), ad Assemblea 29 giugno, alla Cassa di solidarietà tra ferrovieri, a Medicina democratica, al Coordinamento lavoratori/trici autoconvocati (CLA), al Comitato sanità pubblica Versilia-Massa-Carrara, ad Adele, madre di Giuseppe, vittima del crollo della Torre piloti a Genova, a ferrovieri e ferroviere (giunti anche dalla Calabria), a cittadini e cittadine, a lavoratori e lavoratrici.
Grazie per la solidarietà ai familiari che in questi anni l'hanno concretamente mostrata ai familiari di altre stragi, a quelli di chi è morto sul lavoro, a quanti lottano, consapevoli che la sicurezza è, prima di tutto, nelle mani di lavoratori e lavoratrici.
Necessario a non dimenticare, insieme alle vittime di stragi ambientali e industriali, i lavoratori e le lavoratrici morti in nome del profitto. Necessario contro prescrizioni e impunità, vergognosamente dispensate da una giurisprudenza consolidata.
L'impegno di chi ha promosso la giornata è estendere la solidarietà, l'unità, la mobilitazione, per aumentare le nostre forze e dare nuovo slancio alla lotta contro queste morti, alimentate e provocate da sfruttamento, precarietà, condizioni di lavoro, licenziamenti, repressione.
Coordinamento 12 ottobre
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