Sciopero in Argentina, solidarietà all'estero
La protesta del 24 gennaio diventa
"internazionale".
Sergio Ferrari, da Berna, Svizzera
A meno di due mesi dall'insediamento di Javier Milei alla presidenza dell'Argentina, il 24 gennaio ha luogo la prima giornata di protesta nazionale nel Paese sudamericano. Una realtà doppiamente sorprendente: questa reazione popolare arriva con poco preavviso, senza rispettare i 100 giorni di "tregua politica" che di solito vengono concessi a tutti i nuovi governanti.
Inoltre, ha il sostegno di decine di manifestazioni programmate in
Europa e in America Latina, portatrici di una forte solidarietà internazionale
contro il governo di Milei.
"Tentativo di golpe istituzionale".
I promotori basano la giornata di solidarietà su diversi argomenti:
"Il governo di estrema destra e ultraliberista di Javier Milei, con la sua
volontà di imporre in modo autoritario e incostituzionale un mega-decreto
(Decreto di Necessità e Urgenza - DNU) di 336 articoli e un mega-provvedimento
("Legge Omnibus") di 664 articoli, è un attacco frontale ai diritti e
alle conquiste sociali acquisite dal popolo argentino nel corso della sua
storia". È quanto sostiene
l'Assemblea dei cittadini argentini di Francia (ACAF), in una dichiarazione
pubblica firmata da una ventina di personalità di spicco del mondo
socio-politico francese. Essa ritiene che queste iniziative del nuovo governo
argentino rappresentino "un vero e proprio abuso di potere... che colpirà
profondamente la maggioranza del popolo argentino e le sue istituzioni".
L'esecutivo sta cercando di ottenere "poteri, propri del funzionamento
del Parlamento, per tutta la durata del suo mandato di 4 anni". L'Argentina sta quindi vivendo un
"tentativo di colpo di Stato istituzionale", si legge nella
dichiarazione firmata dalle principali organizzazioni francesi
dell'Intersindacale. Hanno sottoscritto la dichiarazione anche la Federazione
Internazionale per i Diritti Umani e i partiti France Insoumise, Comunista, Socialista,
Verde e Nuova Anticapitalista, tra gli altri, oltre a numerose associazioni di
solidarietà (https://www.acafasamblea.com/post/democracia-en-peligro-manifestaci%C3%B3n-en-francia-en-apoyo-a-la-huelga-general-del-24-de-enero).
"Si tratta di un raduno molto importante, grande, vario e
diversificato. Mercoledì la manifestazione principale si svolgerà davanti
all'ambasciata argentina, un luogo noto ed emblematico di Parigi dove, durante
la dittatura, si svolgevano manifestazioni permanenti", spiega Laura
Argüelles, co-presidente dell'ACAF.
L'Unione sindacale svizzera (USS), che con i suoi 20 sindacati membri e
370.000 iscritti è la più grande centrale sindacale della Svizzera, concorda
con i suoi omologhi francesi e sottolinea che il progetto imposto oggi in
Argentina "mira a smantellare i servizi pubblici e la protezione sociale
introducendo un'austerità che devasterà il modello sociale argentino e i
diritti e gli interessi dei lavoratori".
* Versione finale a cura di Andrea Vento del Gruppo Insegnanti di Geografia
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