è iniziata la svendita dei servizi pubblici attraverso il demanio?
E' forse iniziata la svendita dei servizi pubblici attraverso il demanio?
C'è una società partecipata dal ministero Economie e finanze, la Invimit Sgr, incaricata di mettere sul mercato gli immobili pubblici e far cassa visto che mancano i soldi per far quadrare i conti e coninuare a pagare gli interessi del debito
Ma come accaduto tanti anni fa non si tratta di valorizzare gli immobili pubblici, di aumentarne il valore anche attraverso utilizzi realmente pubblici, si vuole solo vendere l'argenteria di famiglia
Esistono immobili nella frazione di Coltano sui quali è prevista anche la Tutela del Ministero delle attività culturali, questi immobili la Giunta passata voleva già venderli e oggi tornano sul mercato a un costo ridotto di oltre il 20%, una ghiotta occasione per le grandi società immobiliari visto che Coltano è nella macchia mediterranea, a 15 minuti di macchina da Pisa e dal mare, immersa nel verde e un territorio ancora vergine sul quale potrebbero piombare appetiti speculativi specie se i vincoli delle aree Parco dovessero venire meno.
Sempre la società controllata prima menzionata crediamo abbia delle responsabilità nell'abbandono in cui versa il complesso di Cisanello in via Paradisa che doveva essere una grande residenza per studenti universitari, sede ideale di un campus di cui invece si è perso traccia.
Noi pensiamo che alienare immobili sia una scelta sbagliata perchè il Comune dovrebbe valorizzarli e investire fondi per accrescerne il valore e per fare cio' occorre una progettualità che manca agli enti locali, di centro destra e di centro sinistra ,ma anche allo stato che dismette, si disimpegna e svende il proprio patrimonio
Ma a preoccupare sono i troppi silenti sulle operazioni in corso, perfino sulla ristrutturazione dell'ex cinema Ariston associazioni degli inquilini e movimenti sembrebbero non avere nulla da dire. Poi in autunno verranno a parlarci dei grandi poteri che dominano la città, di riappropriazione pubblica degli spazi vuoti e abbandonati. E' evidente che se non si riesce a entrare nel merito delle scelte urbanistiche cittadine, parlare a cose fatte diventa fin troppo facile, a quel punto le ideologie e le enunciazioni di principio potrebbero essere del tutto inutili e fuori tempo massimo.
C'è una società partecipata dal ministero Economie e finanze, la Invimit Sgr, incaricata di mettere sul mercato gli immobili pubblici e far cassa visto che mancano i soldi per far quadrare i conti e coninuare a pagare gli interessi del debito
Ma come accaduto tanti anni fa non si tratta di valorizzare gli immobili pubblici, di aumentarne il valore anche attraverso utilizzi realmente pubblici, si vuole solo vendere l'argenteria di famiglia
Esistono immobili nella frazione di Coltano sui quali è prevista anche la Tutela del Ministero delle attività culturali, questi immobili la Giunta passata voleva già venderli e oggi tornano sul mercato a un costo ridotto di oltre il 20%, una ghiotta occasione per le grandi società immobiliari visto che Coltano è nella macchia mediterranea, a 15 minuti di macchina da Pisa e dal mare, immersa nel verde e un territorio ancora vergine sul quale potrebbero piombare appetiti speculativi specie se i vincoli delle aree Parco dovessero venire meno.
Sempre la società controllata prima menzionata crediamo abbia delle responsabilità nell'abbandono in cui versa il complesso di Cisanello in via Paradisa che doveva essere una grande residenza per studenti universitari, sede ideale di un campus di cui invece si è perso traccia.
Noi pensiamo che alienare immobili sia una scelta sbagliata perchè il Comune dovrebbe valorizzarli e investire fondi per accrescerne il valore e per fare cio' occorre una progettualità che manca agli enti locali, di centro destra e di centro sinistra ,ma anche allo stato che dismette, si disimpegna e svende il proprio patrimonio
Ma a preoccupare sono i troppi silenti sulle operazioni in corso, perfino sulla ristrutturazione dell'ex cinema Ariston associazioni degli inquilini e movimenti sembrebbero non avere nulla da dire. Poi in autunno verranno a parlarci dei grandi poteri che dominano la città, di riappropriazione pubblica degli spazi vuoti e abbandonati. E' evidente che se non si riesce a entrare nel merito delle scelte urbanistiche cittadine, parlare a cose fatte diventa fin troppo facile, a quel punto le ideologie e le enunciazioni di principio potrebbero essere del tutto inutili e fuori tempo massimo.
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