Mattarella e il Pacchetto sicurezza
Ci sono in giro alcuni creduloni che rimettono ogni loro residua speranza nel Presidente Mattarella. Creduloni perchè il Presidente della Repubblica non boccerà il Decreto sicurezza bis e un suo eventuale intervento sarà solo finalizzato ad una lettera di accompagnamento o, nel migliore dei casi, chiederà di rivederne qualche parte insignificante e in ogni caso, qualora dovesse rimandare la legge in Parlamento (cosa che crediamo proprio non accada) nulla potrebbe fare dopo una ulteriore approvazione.
Mattarella ha forse le mani legate ma potrebbe sicuramente dimettersi dal suo incarico in segno di protesta contro il Pacchetto sicurezza bis, la sua sarebbe una scelta coraggiosa e dirompente nel paese, una aperta sfiducia a quella legge che molti, a ragione, definiscono il trionfo della disumanità.
Non ci facciamo illusioni sull'operato di Mattarella, i suoi interventi non saranno certo finalizzati a rimettere in discussione l'impianto del Pacchetto sicurezza bis pur non avendo un potere effettivo, una scelta del genere assumerebbe un grande significato, una sorta di sfiducia verso l'operato del Governo.
L'art 74 della Costituzione stabilisce che in caso di secondo voto da parte del Parlamento, il Presidente della Repubblica dovrà promulgarla ma prima di farlo potrebbe rassegnare le dimissioni, magari dopo averne rilevato un carattere anticostituzionale oppure dei vizi formali, seguendo per altro le orme di quanto già fece con il primo Pacchetto sicurezza quando raccomando' il rispetto dei diritti dei migranti e il rispetto della Costituzione e del diritto internazionale.
Ci sono 30 giorni di tempo ma la speranza riposta in un futuro intervento della Corte Costituzionale rappresenta una posizione alquanto debole e contraddittoria perchè rinuncia sul nascere a costruire una opposizione seria e forte contro il Pacchetto sicurezza che ricordiamo prevede anche la trasformazione di alcune sanzioni amministrative in gravi reati penali e colpisce con particolare ferocia i blocchi stradali , i blocchi della produzione, forme di lotta del movimento operaio, colpisce le occupazioni di immobili ossia il movimento dell'abitare.
Riporre allora ogni residua fiducia in Mattarella significa accettare questa Legge e pensare che qualche correzione eventuale sia la sola strada percorribile.
Una posizione che dimostra quanto trasversale all'arco parlamentare, anche tra chi ha votato contro in Parlamento, sia il partito della ruspa e degli sgomberi, della tolleranza zero verso le istanze operaie e dei movimenti, non a caso questa parte della Legge viene passata sotto silenzio preferendo soffermare ogni attenzione sulle Ong e sui migranti. Il Pacchetto sicurezza tratta invece i migranti e chi si ribella allo status quo nello stesso modo e da qui nasce la esigenza di costruire alleanze sociali senza riporre ogni speranza nei Parlamenti e negli Enti locali, gli stessi che all'indomani della approvazione in Parlamento hanno sgomberato il centro sociale di Bologna.
Mattarella ha forse le mani legate ma potrebbe sicuramente dimettersi dal suo incarico in segno di protesta contro il Pacchetto sicurezza bis, la sua sarebbe una scelta coraggiosa e dirompente nel paese, una aperta sfiducia a quella legge che molti, a ragione, definiscono il trionfo della disumanità.
Non ci facciamo illusioni sull'operato di Mattarella, i suoi interventi non saranno certo finalizzati a rimettere in discussione l'impianto del Pacchetto sicurezza bis pur non avendo un potere effettivo, una scelta del genere assumerebbe un grande significato, una sorta di sfiducia verso l'operato del Governo.
L'art 74 della Costituzione stabilisce che in caso di secondo voto da parte del Parlamento, il Presidente della Repubblica dovrà promulgarla ma prima di farlo potrebbe rassegnare le dimissioni, magari dopo averne rilevato un carattere anticostituzionale oppure dei vizi formali, seguendo per altro le orme di quanto già fece con il primo Pacchetto sicurezza quando raccomando' il rispetto dei diritti dei migranti e il rispetto della Costituzione e del diritto internazionale.
Ci sono 30 giorni di tempo ma la speranza riposta in un futuro intervento della Corte Costituzionale rappresenta una posizione alquanto debole e contraddittoria perchè rinuncia sul nascere a costruire una opposizione seria e forte contro il Pacchetto sicurezza che ricordiamo prevede anche la trasformazione di alcune sanzioni amministrative in gravi reati penali e colpisce con particolare ferocia i blocchi stradali , i blocchi della produzione, forme di lotta del movimento operaio, colpisce le occupazioni di immobili ossia il movimento dell'abitare.
Riporre allora ogni residua fiducia in Mattarella significa accettare questa Legge e pensare che qualche correzione eventuale sia la sola strada percorribile.
Una posizione che dimostra quanto trasversale all'arco parlamentare, anche tra chi ha votato contro in Parlamento, sia il partito della ruspa e degli sgomberi, della tolleranza zero verso le istanze operaie e dei movimenti, non a caso questa parte della Legge viene passata sotto silenzio preferendo soffermare ogni attenzione sulle Ong e sui migranti. Il Pacchetto sicurezza tratta invece i migranti e chi si ribella allo status quo nello stesso modo e da qui nasce la esigenza di costruire alleanze sociali senza riporre ogni speranza nei Parlamenti e negli Enti locali, gli stessi che all'indomani della approvazione in Parlamento hanno sgomberato il centro sociale di Bologna.
Commenti
Posta un commento