Il partito unico del Non voto

Prime consultazioni del Presidente Mattarella, da qui a poche ore sarà affidato l' incarico esplorativo atto a cementificare una maggioranza Parlamentare a sostegno del nuovo Governo di cui il nuovo Presidente del Consiglio quasi certamente non sarà l'attuale premier Conte al quale, dal centro sinistra, contestano un tardivo risveglio , dopo mesi di supina accettazione dei diktat di Salvini.

Il Partito del Non voto annovera tra le sue fila di tutto e di piu', da Liberi e Uguali (che difficilmente, in caso di nuove elezioni, supererebbe il fatidico quorum del 4%) ai pasdaran dell'austerità di Maastricht (piu' Europa), dal Mov 5 Stelle, che alle urne dimezzerebbe i consensi rispetto a 15 mesi fa e ha tutto l'interesse a formare un Governo senza la Lega ma insieme a quel Pd tanto odiato dai suoi leaders, Mov 5 Stelle la cui leadership è sempre piu' a rischio.

Girandola di interviste, dichiarazioni e un rimescolamento delle carte, il partito del non voto pesca a sinistra, tra i moderati e anche a destra (Forza Italia ha tutto da perdere da eventuali elezioni dovendo fronteggiare anche l'uscita del Governatore Toti e di numerosi amministratori locali), a tenerlo insieme è la paura delle elezioni e la contrapposizione alla Lega data per vincente in caso di elezioni con consensi superiori al 35% e prossimi al 40%.

Saranno questi elementi sufficienti a saldare un'alleanza e dei programmi di Governo?

Si sta formando una nuova santa alleanza nel nome dell'Europa di Maastricht da contrapporre al sovranismo di carta della Lega, a quel mix di cultura neo liberista condito  da simpatie bonapartiste per Putin e l'estrema destra francese, reazionario e fautore della riduzione delle tasse per i piu' ricchi ma apprezzato, al contempo, dal popolo?

Sarà sufficiente fermare la Lega e le sue ossessive richieste di potere (in barba alla Costituzione)  per cambiare radicalmente gli scenari economici, politici e sociali? A distanza di anni dal primo bacio al Rospo (ricordate quando il Manifesto invocava alleanze larghe a sinistra in funzione anti Berlusconi?) non ci saremmo noi stessi trasformati in Rospi?

Il rinvio delle elezioni sta bene anche ai sindacati che sperano di  riaprire tavoli per fronteggiare quella crisi occupazionale che ormai riguarda oltre 380 mila lavoratori  solo per menzionare le vertenze aperte, potrebbe non piacere a una parte del sindacalismo di base (quello per capirci che ha già lanciato da tempo il rituale sciopero generale di Ottobre) ma  da qui a creare una opposizione a sinistra, nella società e nei luoghi di lavoro, corre grande differenza.

Di certo, chi si opporrà ad un esecutivo Mov 5 Stelle\ Pd\ + Europa \Leu  verrà accusato di fare il gioco della Lega, allo stesso tempo la obiezione a sinistra potrebbe essere quella di  dover contrastare (legittimamente) un Governo chiamato a sostenere politiche di destra e di austerità in linea ai dettami della Bce regalando cosi' il consenso delle forze popolari e della classe lavoratrice alle destre a  Salvini, Meloni e company.

E riaprire i porti senza mettere in discussione Pacchetto sicurezza e Bossi Fini, accoglienza senza integrazione per capirci, non regalerebbe ulteriori consensi popolari alle destre lasciando inalterato l'impianto generale su cui si reggono le decisioni  politiche?

Gli scenari sono ancora in aperti e la nuova maggioranza in fieri,  a tenere insieme forze cosi' diverse saranno la salvaguardia degli scranni parlamentari (e da qui qualche possibile compromesso sulla riforma costituzionale o almeno sul sistema elettorale), gli interessi della Bce, il contenimento dell'Iva, la riduzione del cuneo fiscale, il compromesso tra reddito di cittadinanza e la messa in naftalina prima dei 3 anni previsti della quota 100, qualora i conti non dovessero tornare.

Sarebbe quindi congelata la flat tax ma da qui a ripristinare meccanismi equi di tassazione e sistemi automatici di recupero del potere di acquisto dei salari e delle pensioni corre grande differenza.

Lo scontro in atto non contempla argomenti forti e dirimenti per la classe lavoratrice, agli occhi della stessa la diatriba è legata ai privilegi Parlamentari, la paura di molti (anche nel centro sinistra) a sottoscrivere la nuova intesa Governativa è legata alla certezza che un Governo impopolare farebbe perdere consensi alle prossime elezioni governative, allo stesso tempo tutti sanno che allontanando il voto, Lega e Fdi non sarebbero capaci di costruire nel paese una opposizione duratura, privi di argomenti forti eccetto la discriminazione verso migranti e quel sistema di tassazione che ricorda gli Usa di Trump, ove si privilegiano i redditi medio alti destinando sempre meno soldi al bilancio statale (con la riduzione delle spese per pensioni, sanità, istruzione e welfare).

In queste ore manca una visione oggettiva della crisi, le ragioni per cui il Governo Conte è caduto, gli scenari futuri, gli interessi in gioco, ma ancora di piu' è palese il silenzio assenso delle forze sociali orfane della concertazione.

Tutti con lo sguardo chino sullo smartphone ma assai poco abituati al ragionamento, alla discussione, al confronto e soprattutto a comportamenti conseguenti con le invettive da spiaggia, tutti volutamente ignari degli scenari futuri, disposti a delegare ancora una volta la soluzione dei problemi a quanti invocheranno il popolo solo per coprire altri interessi in gioco.

O che si vada alle elezioni o si formi un Governo dalle larghe intese, la domanda a cui rispondere è sempre una: quali sono le decisioni urgenti e indispensabili a tutela degli interessi della classe lavoratrice? E a sostegno di questi interessi cosa pensiamo di fare?



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