Via gli 80 euro?

Un bilancio sugli 8o euro andrà pur fatto senza dividerci tra apologeti dell'era Renzi e fautori del "nuovo corso" leghista. Chi ha beneficiato degli 8o euro e hanno rappresentato un aiuto ai redditi bassi e all'economia italiana?

A suo tempo scrivevamo che la soluzione migliore sarebbe stata quella di restituire forza e potere di acquisto ai salari e alle pensioni, sottoscrivere contratti con aumenti reali, scelte di efficacia duratura nel tempo.
Il bonus introdotto dal governo Renzi era un credito Irpef , una cifra garantita dallo Stato per chi si trovava nella fascia di reddito compresa tra 8000 e 24.600 euro lordi, e in misura ridotta nella fascia tra 24.600 e 26.600. Questi soldi erano finalizzati alla ripresa dei consumi nella speranza di incentivare la ripresa dell'economia, un bilancio dei costi\benefici andrebbe pur fatto.
Scelta sbagliata o giusta che fosse, il bonus ha portato qualche beneficio ai redditi medio basso, toglierlo determinerà una perdita di acquisto e la riduzione dello stipendio.

Come puo' asserire la Lega che gli stipendi saranno inalterati?
Il trucco è presto svelato: ci saranno meno trattenute , ossia meno tasse sugli stipendi,quanto sarà perduto senza gli 80 euro saranno recuperati con una minore, ed equivalente tassazione?
Ma, ammesso che venga raccontata la verità, il Governo dovrà mettere mano all'Irpef, l'imposta sul reddito che poi cambia in base alla cifra percepita ed avrà ripecussioni anche sui contributi previdenziali
La lega oltre a ridurre le tasse vuole anche scongiurare perdita dell potere di acquisto delle pensioni? Perchè ad oggi ridurre le tasse puo' sembrare la soluzione migliore ma questa riduzione significa minore introito per lo stato e in prospettiva assegni previdenziali piu' leggeri.

L'obiettivo della Lega è ridurre le tasse ai datori di lavoro, si tratta di soldi comunque che il datore versa direttamente all'Inps, il lavoratore non vede un euro di queste somme ma deve pur sempre sapere l'uso che ne viene fatto.
Si vuole togliere gli 80 euro per consentire ai datori di lavoro di pagare meno tasse e di conseguenza ridurre la tassazione sul lavoro?  In questi scenari a rimetterci è la previdenza pubblica e alla fine anche la pensione di domani e i maggiori rischi li corrono proprio gli stipendi sotto 10 mila euro che hanno una base contributiva troppo bassa che da sola non arriverà a compensare la mancata erogazione degli 80 euro.

Ancora una volta la soluzione non sta nel ridurre le tasse ai padroni ma nell'aumentare pensioni e redditi, poi ben venga una tassazione diversa sempre che non sia la flat tax che farebbe solo gli interessi dei reddti elevati oltre a far venire meno soldi nelle casse statali, quei soldi con cui si tiene il sistema previdenziale e le spese sociali

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