Dalla crisi dei trasporti alla liberalizzazione degli handling
Nel bel mezzo della crisi di Governo, abbiamo incontrato
G. Antonini di Sgb Cub intavolando con lui una discussione
sull'intricato sistema dei trasporti italiani . Spunti interessanti di
una riflessione da riportare nei posti di lavoro. Allora, cosa sta
succedendo ed è già successo nel settore del sistema aeroportuale?
La liberalizzazione del mercato e dell'handling
Le conseguenze della liberalizzazione?
Con il D.Lgs. n. 18 del 13 gennaio 2019 (pubblicato nella Gazz. Uff.
n. 28 del 4 febbraio 1999) Il Governo Italiano ha messo in attuazione
la direttiva 96/67/CE relativa al libero accesso al mercato dei servizi
di assistenza a terra negli aeroporti della Comunità Europea.
La direttiva 96/67/CE nell'allegato A prevedeva i …. “
requisiti
minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro
da parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva particolare
a norma dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE
) …..
Nei
fatti questa Direttiva in particolare è sistematicamente disattesa e
sia l'ENAC che i Gestori Aeroportuali fingono di non vedere e a fronte
di segnalazioni si limitano a rimbrotti all'acqua di rose …..
All'ART. 24. (Libero accesso al mercato dei servizi di assistenza a
terra negli aeroporti). 1. La disciplina dell'accesso al mercato dei
servizi di assistenza a terra negli aeroporti nazionali, in attuazione
della direttiva 96/67/CE del Consiglio, prevede che vengano rispettati i
seguenti principi e criteri direttivi: a) garantire il libero accesso
al mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti,
nel rispetto dei diritti dei lavoratori e
dell'ambiente.... che siano stabiliti vincoli di sicurezza, capacità e
spazio disponibile in base a criteri pertinenti, obiettivi, trasparenti e
non discriminatori.
Ancora, la normativa prevede che:
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L'ente di gestione dell'aeroporto debba garantire la disponibilità degli spazi necessari per l'assistenza a terra nell'aeroporto ed assicurare che la ripartizione dei medesimi;
-
L'attività di un prestatore di servizi (handler) sia subordinata al riconoscimento di idoneità da rilasciare in base a criteri obiettivi, trasparenti;
Le conseguenze della liberalizzazione?
Nei fatti queste normative sono state quasi sistematicamente
disattese, come non si è intervenuti rispetto ad alcuni handler che per
più anni consecutivi hanno chiuso i bilanci in rosso (la normativa
prevede non più di tre anni di bilanci in rosso). A tal riguardo basta
vedere la vicenda ATA fallita e che comunque sotto varie vesti ha
continuato e continua ad operare nei vari scali italiani. .
A cosa è servita la liberalizzazione dell'handling
Di fatto l'apertura al mercato dei servizi a terra ha consentito il
proliferare di varie società di handling che quali per accaparrarsi il
servizio di assistenza delle varie compagnie aeree hanno di fatto usato
la spremitura dei diritti e delle condizioni di lavoro e salariali dei
propri dipendenti, hanno sempre più fatto ricorso all'uso di sub appalti
a cooperative e hanno risparmiato sulla manutenzione e sulla quantità
dei mezzi.
Nel D.Lgs n. 28 del 1999 il punto 8 ha previsto l'istituzione, in
ciascun aeroporto, la costituzione del comitato degli utenti …. piccolo
particolare gli utenti che hanno diritto a partecipare sono i vettori …
non è prevista la presenza di alcuna associazione dei consumatori per
conto dei viaggiatori... per determinare i prezzi massimi delle
categorie dei servizi, per l'organizzazione della fornitura dei servizi
stessi e la determinazione dei corrispettivi per l'uso delle
infrastrutture.
Di fatto tali Commissioni alla luce dei fatti sono svuotate in
quanto i prezzi per le varie categorie dei servizi vengono costruiti con
la concorrenza al ribasso dei vari handler.
L'Art. 14, sempre del sucitato D.Lgs. Relativo alla Protezione
Sociale (dei lavoratori):.. Nel caso di trasferimento delle attività
concernenti una o più categorie di servizi di assistenza a terra ha
rimandato il tutto ad “opportune forme di concertazione” dei soggetti
sociali handler e OO.SS.
Lo snaturamento delle clausole sociali e la loro odierna inefficacia
Nel corso di questi anni la “clausola sociale” , che tutelava i
lavoratori nel passaggio da un handler ad un altro al seguito del
servizio da fornire ai vettori, sono state progressivamente smantellate
frutto di accordi nazionali e di sito. Al punto che oggi, vedi lo scalo
di Venezia, le OO.SS. Fanno la parte dei meri spettatori e non
impediscono le modalità di passaggio dei lavoratori applicate
esclusivamente secondo le convenienze degli handler.
Quali sono allora gli argomenti salienti sui quali
costruire una discussione e una iniziativa sindacale a tutela dei
lavoratori degli appalti?
Siamo davanti a un attacco feroce ai diritti dei lavoratori , per
questo ,come SGB dello scalo di Venezia, nel settembre2018, abbiamo
inoltrato una richiesta d'incontro al
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero Sviluppo Economico e Lavoro
Al fine di avviare un confronto
collaborativo utile per il rilancio del settore ed il superamento delle
criticità sono necessarie alcune considerazioni ulteriori da
sintetizzare in pochi punti
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L'importanza strategica del settore aeroportuale considerato che, negli anni, la gestione aeroportuale si è sempre più connotata in termini imprenditoriali caratterizzandosi sempre più con attività fondate su criteri di puro rendimento economico;
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In Italia gli aeroporti civili fanno parte del demanio aeronautico, assegnato all'ENAC, successivamente sono stati affidati in concessione a gestori aeroportuali fino all'emanazione della legge 24 dicembre 1993 n. 537;
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Dal 1993 in poi, la gestione totale è stata affidata tramite leggi speciali a soggetti costituiti per lo più in forma di consorzi, società per azioni, enti pubblici con modalità di gestione totale attribuita tramite leggi ad hoc, con l'intento di promuovere la progressiva privatizzazione degli aeroporti italiani trasferendo dallo Stato ai gestori l'onere della realizzazione e della manutenzione delle infrastrutture;
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Con la legge 3 agosto 1995 n. 351 sono state abrogate le norme che prevedevano la partecipazione maggioritaria dello Stato degli Enti pubblici, delle Regioni e degli Enti Locali e quelle che prevedevano obblighi di destinazione degli utili delle stesse società di gestione;
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Le concessioni di gestione, almeno in gran parte, sono state affidate per un periodo di 40 anni senza ricorso a procedure concorsuali, come sarebbe previsto dalla legge 537/1993;
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Gli attuali gestori degli aeroporti italiani non hanno espletato alcuna procedura di evidenza pubblica per ottenere il rilascio della concessione totale percependo, di fatto, tutte le entrate ricavabili dalla gestione, ivi compresi i diritti aeroportuali;
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Solo allo scadere delle convenzioni in corso (la prima scadeva nel 2017 le altre successivamente dal 2040 in poi sino al 2048) l'affidamento della gestione dei vari aeroporti avverrà mediante gara pubblica;
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La composizione azionaria delle società di gestione vede a prevalente capitale privato gli aeroporti di Roma FCO+CIA , Bergamo SACBO SpA, Venezia Tessera SAVE SpA, Napoli GESAC Spa, Torino Caselle SAGAT SpA;
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La composizione delle seguenti società di gestione ( ADR – SAVE – SAGAT – GESAC – SACBO SAT) sono a prevalente composizione azionaria privata, anche per il fatto che nel corso degli anni (esempio Marco Polo Holding Spa dove la Regione Veneto deteneva il 17 % delle azioni, La Provincia di Venezia il 12,288 %, il Comune di Venezia il 14,098% , il Porto di Venezia il 10% e per un rimanente 9% altri enti locali) hanno ceduto le loro azioni ai soci privati;
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Come avvenuto all'aeroporto di Venezia Tessera, interventi di ammodernamento, manutentivi vari risultano essere stati eseguiti solo a seguito dell'incremento di risorse derivanti dal pedaggio dei viaggiatori;
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Come avvenuto e avviene nell'aeroporto di Venezia Tessera è stata ed è praticata una politica sistematica di ampliamento dell'area parcheggi a pagamento disboscando parte del demanio aeroportuale praticando un tariffario da monopolio;
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I ricavi dei gestori aeroportuali sono in costante crescita, esempio Save Venezia ha visto i ricavi nel primo semestre del 2018 volare oltre l'11% rispetto allo stesso periodo del 2017 (101, 8 milioni di €) per un incremento dei passeggeri del 8,2% rispetto al primo semestre del 2017 (6,5 milioni di passeggeri);
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Il settore aereo, nonostante il continuo incremento di passeggeri, risulta essere attraversato da una crisi recessiva riguardante direttamente le società di handling che si trovano ad operare a fronte di richieste dei vettori di riduzione dei livelli tariffari e che non risultano essere vincolati per un periodo accettabile (piu' anni per capirci) e cosi' consentire agli handler investimenti industriali di media e lunga programmazione per acquisire mezzi e strumenti di lavoro, per assumere personale senza ricorrere a contratti precari;
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il settore degli handler poi registra, a seguito delle tariffe al continuo ribasso pretese dai vettori, un sempre più precario rapporto costo/ricavi con la conseguente pretesa di continui strumenti di flessibilità che vanno ben oltre a quelli pur previsti dal CCNL in accordo con CGIL -CISL – UIL – UGL, non solo accordi Nazionali ma anche regionali/territoriali. Di conseguenza aumentano a ritmi insostenibili i processi di precarizzazione del lavoro a solo discapito dei lavoratori, della loro sicurezza, dei posti di lavoro e della stessa retribuzione.
Per tutto ciò esposto, anche alla
luce di accadimenti che hanno posto all'Ordine del Giorno la questione
dei Monopoli Naturali (Tragedia Genova), come SGB di Venezia abbiamo
avanzato alcune proposte.
Quali sono le vostre proposte?
In primo luogo, a
ffrontare, rivisitare e riscrivere le
varie leggi con le quali si è liberalizzata la gestione degli scali
italiani, come ad esempio la legge 10 ottobre 1990 N. 287. Poi r
iconsiderare l'opportunità che le
porte di ingresso in Italia, quali gli scali aeroportuali, siano di
fatto un monopolio naturale in mano privatistica;
Rivedere nel suo insieme l'intero
sistema aeroportuale anche in termini di ricaduta economica per l'intera
collettività e per i lavoratori, sempre più spremuti e precarizzati.
Purtroppo ad oggi da parte dei Ministeri su citati non è mai stato dato riscontro positivo.
E urge sollevare i problemi proprio in queste ore di crisi
Governativa, la situazione rischia di precipitare ulteriormente a fronte
della irrisolta crisi della compagnia aerea ALITALIA e al persistere di
vecchie politiche localistiche a discapito della gestione pubblica del
sistema aeroportuale italiano.
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