Enti locali e sanità:i dati che contano

I dati che contano sono quelli di solito taciuti o solo parzialmente riportati, parliamo degli oltre 80 mila dipendenti perduti e mai sostituiti, dei tanti, troppi precari, ai quali i contratti non sono mai stati rinnovati, esclusi dalla stabilizzazione, delle 27 mila unità in meno nella Sanità solo tra il 2012 e il 2017, 27 mila dei quali circa 10400 solo tra medici ed infermieri.

Potremmo poi parlare delle previsioni da qui ai prossimi 2 anni con migliaia di medici già in quota 100 e prossimi alla pensione, analogo discorso vale per gli infermieri o per i tecnici e gli amministrativi negli enti locali.

Per oltre un decennio abbiamo perso migliaia di posti di lavoro che hanno condannato tanti posti di lavoro alla precarietà, ad erogare servizi peggiori in virtu' di poco personale e carichi di lavoro insostenibili, inadeguati investimenti tecnologici e formativi. Parliamo degli anni di blocco del turn over, anni nei quali si sono persi posti di lavoro e potere di acquisto con i salari praticamente fermi.

E molti infermieri, medici e ricercatori, appena conseguito il titolo di studio o\e la specializzazione , hanno scelto di emigrare all'estero certi di trovare condizioni di vita e di lavoro migliori di quelle del loro paese. Se confrontiamo gli stipendi  ci accorgiamo che l'Italia è messa veramente male, anzia ad essere messi male sono i lavoratori e le lavoratrici piu' giovani, a prescindere dal titolo di studio e dalla specializzazione.

E' di questi giorni la notizia sulle retribuzioni negli enti locali che ormai sono scesi a 483 mila dipendenti, un dipendente del comune e della Provincia percepisce ogni anno circa 27 mila euro lordi, ossia 10,3 miliardi per i comuni, 2,8 miliardi per le regioni, 0,9 per le province e le città metropolitane.Oltre 36 mila hanno un contratto flessibili, i regionali guadagnano piu' dei comunali e degli addetti nelle ex province, una forza lavoro sempre piu' vecchia, pochissimi gli under 30, potremmo dire che si contano sulle dita di poche mani.

Ma la tendenza per i prossimi mesi sarà quella di intervenire direttamente nel ciclo della performance rivedendo i meccanismi della produttività per ridurre i voti , e la retribuzione del personale, vorranno incentivare i meccanismi divisori servendosi dei contratti nazionali di un anno fa, non esiste alcuna volontà di incentivare la formazione, procedere con il rinnovamento della forza lavoro, investire nelle strutture sanitarie e nell'ammodernamento degli strumenti di lavoro per restituire dignità ed efficacia alla Pubblica amministrazione. Insomma niente di nuovo....sotto il cielo

 

Commenti