Brunetta e i concorsi nella Pubblica amministrazione

 Conoscete  l’articolo 10 del decreto legge n. 44/2021? Probabilmente no, altrimenti sareste in piazza a protestare.

Parliamo delle nuove regole, dettate dal Ministro Brunetta, sui conorsi prossimi venturi nel settore pubblico, anzi la norma riguarda anche i concorsi già banditi.

Per meglio orientarsi si rinvia al sito del Ministero con alcuni slides per altro non di facile comprensione.

 http://www.funzionepubblica.gov.it/sites/funzionepubblica.gov.it/files/documenti/Ministro%20PA/Brunetta/slide_concorsi_6aprile2021.pdf

Brunetta e Draghi hanno voluto valorizzare i  titoli nella prova preselettiva cosicchè solo chi avrà conseguito un diploma di scuola di specializzazione o un master (che costano migliaia di euro e per accedere ai quali non esiste un ramificato sistema di borse di studio come sarebbe logico e necessario) potrà contare su un punteggio aggiuntivo e determinante per accedere alla prova successiva. 

Insomma se hai uno di questi titoli potrai accedere alla prova scritta, se sei un giovane laureato con il massimo dei voti ma senza soldi e sprovvisto dei costosi titoli aggiuntivi sarai tagliato fuori in partenza.

Poi cè anche chi magari non vorrebbe contare il periodo di presenza , da precario, nella Pa ai fini del punteggio ma ormai siamo abituati a sovranismi di vario genere ma tutti ispirati dalle logiche neo liberiste.

Mentre si decantano le lodi delle cosiddette pari opportunità e del merito si sta combinando un gran pasticcio mettendo in conflitto i giovani e meno giovani, una assurda competizione che non porterà alcun beneficio

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