Usa: in 15 anni aumentano le tasse. Quando i luoghi comuni liberisti vengono smentiti dai dati

 L'idea, diffusa, che nel paese neoliberista per eccellenza esista un sistema di tassazione ridotta rispetto all'Ue dovrà essere rivista alla luce del piano Biden presentato al Congresso USA. Aumento di imposte a carico delle imprese per finanziarie il New Deal di Biden che prevede investimenti nelle infrastrutture. 

Obiettivi ambiziosi quelli della presidenza Usa che pensa di raccogliere in 15 anni 2500 miliardi aumentando l'aliquota delle aziende dal 21% al 28%, una imposta minima del 15% per le grandi Corporazioni americane e una minimum tax globale sugli utili all'estero delle aziende americane che sarà portata al 21%. L'amministrazione Biden vuole accrescere le tassazioni e incassare miliardi di euro da investire per l'ammodernamento delle infrastrutture e la ricerca ma anche per potenziare un welfare che nei 15 mesi pandemici si è dimostrato del tutto inadeguato.

Molte aziende e multinazionali Usa hanno spostato negli ultimi 30 anni le loro sedi nei paradisi fiscali per pagare tasse irrisorie mentre aumentavano a dismisura gli utili e i dividendi per gli azionari, questa situazione ha indebolito lo Stato Usa e il sistema scolastico con l'università divenuta ormai un miraggio anche per la classe media con tasse annuali di migliaia di euro. E' un dato di fatto che per conseguire una laurea si contraggano prestiti onerosi per pagare i quali si impiegano tra i 20 e i 30 anni.

La crescita delle disuguaglianze rappresentano un fattore di contraddizione e di crisi per lo stesso capitalismo statunitense, questi soldi sono indispensabili per gli investimenti tecnologici imposti dal capitale green.

Chiunque abbia pensato che il ruolo dello Stato nei paesi dominanti fosse destinato a un forte ridimensionamento dovrà quindi ricredersi a conferma che il capitale sa variare le proprie strategie adeguandole alle fase storiche e ai cicli economici. Piu' stato e piu' tasse per superare la crisi sistemica.


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