Sui rinnovi contrattuali nella Pubblica amministrazione

Il rinnovo dei contratti nazionali passa attraverso il potenziamento del welfare aziendale. Possiamo essere soddisfatti? Certamente No!

Prima della firma dei nuovi contratti arriveranno numerose e sgradite sorprese, ad esempio il silenzio assenso per i nuovi assunti, dal 2019, che se non esprimeranno per scritto, entro sei mesi, la loro contrarietà  a indirizzare il Tfr al fondo previdenziale  saranno costretti ad aderire alla previdenza integrativa.


Mentre si parla di cifre, che in ogni caso non permetteranno di recuperare il potere di acquisto perduto nei 9 anni di blocco contrattuale, si evita di entrare nel merito dei contenuti .
Ad esempio cresceranno le disparità di trattamento economico tra lavoratori e lavoratrici, saranno ripristinate le alte professionalità, l'ordinamento professionale sarà oggetto di profonde revisioni, le progressioni verticali potrebbero favorire solo i livelli apicali e infine il welfare integrativo con il potenziamento di sanità e previdenza integrativa. Sono questi i contenuti espressi dalla direttiva della Funzione pubblica

Ma ancora piu' inaudito è che si venda la previdenza integrativa come una conquista quando in realtà viene pagata dai lavoratori e della lavoratrici che rinunciano al loro Tfr. Un sindacato  credibile dovrebbe invece porsi invece l'obiettivo di rivendicare potere di acquisto per i salari odierni e le pensioni di domani, il ripristino del vecchio calcolo retributivo per avere assegni previdenziali non inferiori all'80% dell'ultima busta paga e non pari alla metà come accadrà nell'arco di pochi anni.

Cosa accadrà concretamente?
  • si rafforza la performance che diventa il capisaldo su cui costruire non solo la valutazione ma anche la distribuzione del salario accessorio
  • si rafforzano le figure apicali specie quelle in possesso di specifiche competenze e titoli e avremo sempre piu' istituti contrattuali che vanno a valorizzare alcuni settori e figure a discapito di  tanti altri alimentando disuguaglianze e divisioni a partire dal contratto nazionale stesso. Altre disparità arriveranno poi con la performance
  • Non si capisce per quale ragione si parli di maggiori  progressioni verticali quando invece le direttive Aran hanno limitato fortemente le progressioni orizzontali.
  • Per la disciplina del lavoro agile si capisce che il nuovo orientamento del Governo sarà ridurre il numero dei dipendenti in smart  regolando magari il diritto , generico, alla disconnessione
  • La direttiva parla di formazione e l'aggiornamento professionali ma da anni non esiste alcuna normativa che obblighi gli Enti a  spendere una certa cifra per tutti\e in rapporto al numero dei dipendenti.
  • si potenzia il welfare integrativo con quel sistema di bonus e servizi che andrà a depotenziare la contrattazione aziendale e lo stesso ruolo delle Rsu alle quali sottrarranno ulteriori materie oggetto di confronto ai tavoli sindacali.  Non  a caso si vanno rafforzando gli organismi paritetici per l'innovazione a discapito delle rsu e dentro cui troveremo solo i sindacati firmatari di contratto.
  • sul Pola e lo smart working:

http://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2021/04/il-pola-prima-di-nascere-e-gia-morto.html



 

Commenti