Il piano Biden e la pochezza del Recovery europeo

 Per capire la enorme portata del piano Usa deciso dal presidente Biden bisogna partire dalla crisi in cui si attanaglia il paese capitalista per eccellenza con l'acuirsi del conflitto interno e l'aumento di tante disuguaglianze sempre meno sostenibili 

2.300 miliardi di dollari destinati alle grandi opere  previste dall’American Jobs Plan, finanziati da aumenti delle imposte aziendali dal 21% al 28% e una corporate minimum tax globale. Si torna a tassare le imprese dopo gli anni di Trump nei quali le aziende avevano beneficiato di innumerevoli vantaggi fiscali oltre alla deregulation in materia di contratti e paghe minime.

Biden non dimentica le famiglie americane con  1.800 miliardi di dollari destinati  all’American Families Plan attraverso interventi di sostegno a istruzione, spesa sociale e  sanità,  con dei crediti anti-povertà destinati  alle famiglie, crediti che verranno finanziati con le imposte  dell’1-2%  sui redditi americani superiori ai 400.000 dollari annui, con aliquote massime sui redditi riportate al 39,6% dal 37% precedenti  e prevedendo alcuni oneri non solo sul capital gains ma anche sui dividendi per i milionari.

Se confrontiamo questi stanziamenti con l'intero ammontare dei fondi messi a disposizione dalla Ue, sotto forma di prestiti da rimborsare e soldi a fondo perduto, si capisce che la quantità di denaro americana è decisamente maggiore e non mancano alcuni interventi per tassare i redditi da capitale e da speculazione finanziaria.

Sarà per questo intervento statale nell'economia che i dati della locomotiva Usa si annunciano decisamente migliori di quelli europei tra posti di lavoro di nuova creazione e ripresa sostanziale dei consumi


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