Da Piombino a Taranto all'insegna della solidarietà verso i lavoratori colpiti da soprusi e repressione

 riceviamo e pubblichiamo

A Taranto, con il licenziamento dell’operaio Riccardo Cristello perché avrebbe usato espressioni
“eccedenti il diritto di critica e lesive per l’immagine e per la reputazione dell’azienda”, Arcelor-
Mittal ha provato a “colpirne uno per educarne cento”, ha stretto il bavaglio con cui i padroni
cercano di ricattarci con lo spauracchio di mettere in contrapposizione difesa del lavoro contro la
difesa dell’ambiente. Non solo a Taranto, ma anche a Piombino e altrove , i grandi padroni
nostrani e le multinazionali, hanno promesso lavoro e salute ma in realtà hanno dato devastazione
dell’ambiente, cassa integrazione, precariato e licenziamenti. Ad una situazione già drammatica
dal punto di vista ambientale e del lavoro, si aggiunge il ricatto contro gli operai che denunciano
una situazione di emergenza, applicando una legge (l’obbligo di fedeltà aziendale) che va abolita
perché utile solo a proteggere la speculazione e il potere dei padroni contro la classe operaia e le
masse popolari.
Gli operai in cassa integrazione della acciaieria di Piombino (ex Lucchini, oggi Jindal South West) ,
organizzati nel Coordinamento Art 1 Camping CIG , sono al fianco di tutti i lavoratori che lottano
per la libertà di espressione e per la sicurezza in fabbrica e nel territorio e esprimono la loro
solidarietà attiva per tutte le iniziative che verranno organizzate per il reintegro di Riccardo
Cristello. Solo con l’unità tra lavoratori siderurgici e tra lavoratori e cittadini si vincerà la battaglia
per la difesa dell’occupazione, della sicurezza sul lavoro e della tutela dell’ ambiente.
Coordinamento Art. 1 Camping CIG - Piombino
Piombino 17 aprile 2021
 

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