Quando non si parla in termini reali del Recovery

 Nel Ricovery plan c'è il destino dell'Italia, sono le parole con le quale Draghi si è presentato in Parlamento invocando grandi valori e principi etici ma  mettendo in secondo piano i numeri che invece hanno, come giusto che sia, un ruolo dirimente nel testo. Ad esempio parliamo di  191,5 miliardi, dei quali 122 miliardi  prestiti da restituire nell’arco di tre anni. Poi ci sono altre merci di scambio come  la riforma del sistema fiscale, della Pa, della Giustizia e la semplificazione delle norme in materia di appalti e controlli, tutte questioni materiali che poco hanno da spartire con principi astratti.

Nel 2020 la perdita di Pil italiano è di circa 150 miliardi di euro e le previsioni per il 2021 non sono certo rosee, situazioni determinate dalla crisi strutturale in cui si trova il capitalismo italiano ormai da lustri a causa delle delocalizzazioni, dei mancati investimenti in sanità, ricerca e scuola.

Potremmo andare avanti per giorni a ricordare come i ritardi accumulati dall'Italia siano il risultato di politiche straccione costruite per lo piu' sull'abbattimento del costo del lavoro e sulle normative favorevoli ai datori di lavoro in materia di potere contrattuale, in compenso i padroni hanno fatto ben poco, e con loro la classe politica, per restituire credibilità e forza agli investimenti e alle innovazioni tecnologiche.

Ma torniamo alle merci di scambio con  i soldi europei, qualcuno puo' dirci la ragione per la quale la quota 100 e l'anticipo previdenziale siano stati eliminati alla stessa stregua del reddito di cittadinanza? La risposta è semplice ossia che bisogna ridurre la spesa pubblica e allungare l'età lavorativa innalzando quella della pensione.

Qualcuno vuole poi confrontare le risorse messe in campo dagli Usa con quelle europee? Siamo in presenza del piu' grande stanziamento accordato dalle autorità bancarie e governative da 50 anni ad oggi, un piano economico destinato a costruire misure di sostegno al reddito e alla classe medio bassa con interventi nell'istruzione, in sanità e nel campo dell'edilizia popolare. Un grande piano di investimento, quello Usa, per arrestare la crisi sociale ed economica che negli ultimi anni ha portato a migliaia di scioperi e al conflitto interetnico.

Il piano di stimolo  all'economia approvato negli Usa è di 1900 miliardi, in Ue si arriva in toto a 750 miliardi con il Next Generation Eu, saranno sufficienti questi dati per aprire un dibattito serio sulle misure intraprese nel vecchio continente?

Il Pnrr è stato approvato in Parlamento senza alcun confronto e dibattito nel paese, a scatola chiusa è stato votato  o ben accolto in ambito sindacale.

Gran parte dei soldi sono destinati ad opere infrastrutturali si parla di riconversione ecologica delle imprese senza alcun progetto, quando si invocano piu' posti negli asili nido difficilmente avremo strutture pubbliche continuando con la politica dei bonus spesa, quelli per capirci che hanno semidistrutto la sanità e l'istruzione pubblica

E non dimentichiamo poi l'autonomia differenziata che in silenzio continua il suo percorso per collegare le regioni piu' ricche del Nord alla locomotiva tedesca ma abbandonando al loro misero destino le regioni meridionali, Industria 4.0 costruita in termini funzionali alla Germania, il nuovo ruolo dell'Italia come garante della pax mediterranea, gli operatori franco tedeschi aspettano solo di entrare nei porti del Sud Italia.

E poi tante opere infrastrutturali e investimenti nell'alta velocità, si promettono interventi di bonifica e per arrestare il dissesto idrogeologico ma sulle cifre stanziate e sui relativi interventi mistero assoluto.

Quanti italiani si sono letti il PNRR? Ben pochi, perchè se lo avessero letto oggi sarebbero in piazza a contestarlo



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