Nucleare. L’Italia istituzionale tace, ma a Ghedi e ad Aviano sono stoccate 70 ogive nucleari Usa. E ne stanno per arrivare di nuovissime
L’atomica immorale e criminale». Silenzio bipartisan sul papa
Nucleare.
L’Italia istituzionale tace, ma a Ghedi e ad Aviano sono stoccate 70
ogive nucleari Usa. E ne stanno per arrivare di nuovissime
di Manlio Dinucci
Silenzio
di tomba nell’arco istituzionale italiano, sempre loquace sul papa,
sulle parole pronunciate da Francesco il 24 novembre a Hiroshima e a
Nagasaki: «L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che
mai, un crimine. È immorale il possesso delle armi atomiche».
Parole
imbarazzanti per i nostri massimi esponenti istituzionali che, come i
precedenti, sono responsabili del fatto che l’Italia, paese
non-nucleare, invece ospiti e sia preparata a usare atomiche
statunitensi, violando il Trattato di non-proliferazione a cui ha
aderito, che proibisce agli Stati militarmente non-nucleari di ricevere
armi nucleari e di averne il controllo direttamente o indirettamente.
Responsabilità ancora più grave perché l’Italia, come membro Nato, si è
rifiutata di aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari
votato a grande maggioranza dall’Assemblea generale dell’Onu: che
impegna gli Stati firmatari a non produrre né possedere atomiche, a non
usarle né a minacciare di usarle, a non trasferirle né a riceverle
direttamente o indirettamente, con l’obiettivo della loro totale
eliminazione.
IMBARAZZANTE
per i governanti la domanda che papa Francesco fa da Hiroshima: «Come
possiamo parlare di pace mentre costruiamo nuove e formidabili armi di
guerra?». In Italia le bombe nucleari attualmente stimate sono in circa
70, tutte del modello B61, ma stanno per essere schierate sul territorio
italiano le nuove e più micidiali bombe nucleari Usa B61-12 ( in numero
ancora sconosciuto) al posto delle attuali B-61. La B61-12 ha una
testata nucleare con quattro opzioni di potenza selezionabili: al
momento del lancio, viene scelta la potenza dell’esplosione a seconda
dell’obiettivo da colpire. A differenza della B61 sganciata in verticale
sull’obiettivo, la B61-12 viene lanciata a distanza e guidata da un
sistema satellitare. Ha inoltre la capacità di penetrare nel sottosuolo,
anche attraverso il cemento armato, esplodendo in profondità per
distruggere i bunker dei centri di comando e strutture sotterranee, così
da «decapitare» il paese nemico in un first strike nucleare.
ALTRETTANTO
imbarazzante è l’altra domanda del papa: «Come possiamo proporre la
pace se usiamo continuamente l’intimidazione bellica nucleare come
ricorso legittimo per la risoluzione dei conflitti?». L’Italia, quale
membro della Nato, ha avallato la decisione di Trump di cancellare il
Trattato Inf che, firmato nel 1987 dai presidenti Gorbaciov e Reagan,
aveva permesso di eliminare tutti i missili nucleari a gittata
intermedia con base a terra schierati in Europa, compresi quelli
installati a Comiso. Gli Usa mettono a punto nuovi missili nucleari a
raggio intermedio con base a terra, sia da crociera che balistici
(questi capaci di colpire gli obiettivi in pochi minuti dal lancio), da
schierare in Europa, di certo anche in Italia, contro la Russia e in
Asia contro la Cina. La Russia ha avvertito che, se verranno schierati
in Europa, punterà i suoi missili nucleari sui territori in cui saranno
installati.
LE POTENZE
nucleari posseggono complessivamente circa 15.000 testate nucleari.
Oltre il 90% ri appartiene a Stati Uniti e Russia: ciascuno dei due
paesi ne possiede circa 7 mila. Gli altri paesi in possesso di testate
nucleari sono Francia (300), Cina (270), Gran Bretagna (215), Pakistan
(120-130), India (110-120), Israele (80), Corea del Nord (10-20). Altri
cinque paesi – Italia, Germania Belgio, Olanda e Turchia – hanno insieme
circa 150 testate nucleari statunitensi dispiegate sul proprio
territorio. La corsa agli armamenti si svolge ormai però non sulla
quantità ma sulla qualità: ossia sul tipo di piattaforme di lancio e
sulle capacità offensive delle testate nucleari.
E QUANDO
papa Francesco afferma che l’uso dell’energia nucleare per fini di
guerra è «un crimine non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro
ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune», che mette in
pericolo il futuro della Terra, ecco che non dovrebbe tacere chi è
impegnato nella difesa dell’ambiente: perché la più grave minaccia per
l’ambiente di vita sul pianeta è la guerra nucleare, ed è prioritario
l’obiettivo della completa eliminazione delle atomiche.
Sarà ora
recepito l’avvertimento di papa Francesco nella Chiesa e tra i cattolici
– che in Giappone sono in prima fila contro ogni riarmo e riforma della
Costituzione di pace?
(il manifesto, 26 novembre 2019)
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