Premio da 100 euro: non lo prendi se sei in smart. Le solite iniquità nella Pubblica Amministrazione

Al cospetto del personale sanitario in emergenza difficile trovare altre categorie che corrono simili rischi e quindi  è fuori discussione qualsiasi riconoscimento economico loro accordato. Quello che fa arrabbiare è invece la circolare 8\2020 delle Agenze per le Entrate che spiega i criteri di erogazione del premio di 100 euro deciso dal decreto Cura Italia per tutti i lavoratori in servizio nel mese di Marzo presso la loro sede di lavoro. Ebbene il lavoro agile viene escluso dal premio e cosi' facendo diventa una sorta di lusso, di gentil concessione quando invece è una modalità diversa con la quale continuare ad erogare dei servizi.

.Ma il paradosso è che si creano ulteriori disuguaglianze, ad esempio dal premio potrebbero essere  inclusi quanti sono stati messi a casa dai loro dirigenti o hanno beneficiato di  altri istituti contrattuali o norme legislative . Insomma non si capisce la ratio di questi provvedimenti, non si tratta di mettere in contrapposizione chi sta nei luoghi di lavoro e chi in smart, non esiste un metro oggettivo di valutazione e si rischia di dettare le solite regole equivoche e divisorie, ad esempio non analizzando la tipologia del lavoro, se part time o full time, se a contatto con altre persone oppure no.

 Il solito pasticciaccio creato da norme costruite male e interpretate anche peggio, quello che chiedevano e pretendiamo è di lavorare in sicurezza senza mettere a rischio la nostra salute. Non vogliamo che il contagio determini ulteriori divisioni tra la forza lavoro, sappiamo quanto sia stato difficile adottare lo smart spesso senza grande aiuto da parte di chi avrebbe dovuto favorirne l'adozione. Ben vengano soldi in piu' nelle misere buste paga ma non si pensi di monetizzare la nostra vita, non si pensi a normative divisorie e inique.

Sindacato generale di Base Comune di Pisa

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