Aeroporti Toscana: quello che l'Amministratore delegato non dice

 L'intervista  dell'Amministratore delegato di Toscana aeroporti al quotidiano La Repubblica  lancia un grido di allarme  sulla tenuta occupazionale, sarebbero a rischio 900 posti di lavoro. I dipendenti di Toscana aeroporti e Toscana aeroporti handling sono in ammortizzatore sociale , magari a rotazione, fino a Marzo 2021, lo stesso il personale degli appalti. Poi ci sono tanti dipendenti dell'indotto che il lavoro lo hanno già perso nel silenzio generale.

Partiamo da alcuni dati: nel corso degli anni il fatturato delle società ha raggiunto livelli impensabili, solo nel 2019 gli utili hanno superato 15 milioni con un fatturato attorno ai 130 milioni di euro.

Per anni si sono dirottati i voli low cost su Pisa lasciando molti altri a Firenze nonostante le criticità dello scalo. Una scelta industriale che mai è stata messa in discussione dalla società, nei mesi pandemici ad esempio, anche quando avremmo potuto creare un equilibrio tra Pisa e Firenze a partire dalla tipologia dei voli che fanno scalo nelle due città.

Il vanto di Naldi è avere ottenuto per anni la crescita dei passeggeri nei due aeroporti toscani senza metterli in competizione. Ma se la crisi riguarda soprattutto i voli a basso costo, in presenza del covid e del crollo dei passeggeri low cost a rimetterci è soprattutto Pisa. 

Non si tratta di contrapporre le due città fermo restando  le criticità dello scalo fiorentino  a tutti note con movimenti, ambientalisti e comitati di cittadini mobilitatisi da anni contro la nuova Pista a  Peretola.

In questi mesi non c'è stata alcuna revisione del piano industriale della società nè tanto meno la disponibilità di Toscana aeroporti di aprire un confronto reale con la forza lavoro e i sindacati.

I subconcessionari sono alla canna del gas, alcuni appalti sono stati reiterati sine die, il rischio è che la società voglia invece bandire gare con meno soldi, riduzione di personale e delle ore contrattuali. Lo potrebbe fare negli appalti legati ai due aeroporti già a fine 2020.

Naldi chiede a ragione aiuti dal Governo, sindacati per mesi silenti hanno fatto propria la richiesta dell'Amministratore delegato senza dire una parola sul Piano industriale della società.

E allo stesso tempo nessuno ricorda che gli utili e i profitti sono stati possibili anche attraverso il ricorso agli appalti e ai subappalti con contratti part time di poche ore e contratti nazionali  sfavorevoli per gli addetti , un risparmio considerevole di costi rispetto ai dipendenti di Toscana aeroporti e Toscana aeroporti handling  ai quali si applica un diverso ccnl.

La situazione è drammatica, e su questo concordiamo con Naldi, ma le soluzioni non possono essere solo quelle di rivendicare aiuti dal governo e dalla Ue, occorre mettere in sicurezza tutti i posti di lavoro nell'indotto e negli appalti perchè non esistano posti di lavoro da sacrificare in nome del profitto e della riduzione di spesa. E a fare sacrifici non siano i lavoratori ma soprattutto quanti hanno registrato utili e dividendi rilevanti.

Il rinnovo degli appalti  e  i bandi di gara diranno se la volontà della società è quella di salvaguardare i posti di lavoro a gestione diretta e indiretta o se invece guarderanno solo agli utili, ai dividendi per gli azionisti .

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